VITA ... E STO! by Maria Adele Popolo Era troppo difficile aspettare, il tempo sembrava fermo, stagnante e oppressivo. L'orologio sulla parete gialla continuava sfrontato a mormorare il suo tic tac, ma per chi è costretto, rinchiuso, obbligato, il tempo è un nemico freddo e crudele peggiore anche della morte. Del resto, si chiedeva, aveva senso nascondersi da lei? Aspettando che passasse oltre senza notarlo, graziandolo e lasciare che vivesse ancora per un po'? Aveva senso restare sospeso mentre tutti gli altri, oltre quelle pareti, vivevano risoluti? Sapeva che più stava fermo più le forze lo abbandonavano, tutte le forze. I muscoli si afflosciavano, l'appetito diminuiva, la volontà si liquefaceva trasformandosi in mille fobie. Si guardava allo specchio e non si riconosceva, c'era un vecchio lì a scrutarlo con occhi curiosi, poi cattivi, poi imploranti. Quel vecchio aveva più coraggio di lui, aveva vissuto abbastanza per avere tempra forte e volontà di ferro. Que