LA META' DI CREDEREdi Sabrina Calzia - estratto
SEIF (seconda parte) Non so per quanto sono rimasto immobile. Sembrava un Tempo interminabile; ma forse era solo un attimo. Quella vampata improvvisa nella mia mente, quel fuoco spietato che aveva appena bruciato i miei pensieri... in un attimo si era spento. Lasciando nella stanza un assordante, insopportabile silenzio. Non avevo più freddo. La mia fronte era fresca, le mie gambe forti, le mie braccia agili. Adesso potevo muovermi, come prima. Avevo creduto di non poterlo più fare, invece sì, ci riuscivo. Forse era stato l’Altro, ad aiutarmi. Lui aveva spento il fuoco, l’aveva sconfitto, soffocando anche l’ultima scintilla. Mi aveva salvato. Ma anche stavolta, non l’avrei ringraziato: Lui c’era per questo. Dovevo per forza farcela, o Lui non avrebbe più avuto motivo di essere. Lo aveva fatto per sé, in fondo. Non mi aveva fatto un favore, non Gli spettava nessuna gratitudine. Non sapevo bene perché, ma sentivo di non doverGli niente. Ora so ciò che allora forse intuivo, inconsciamente