DIPENDENZA
 DIPENDENZA     “Scrivere è una esigenza vitale, improrogabile.   Una droga.   Scrivere ovunque, sugli scontrini della spesa, su frammenti di carta, sui muri, sulle mani.   È un delirio ossessivo.   Sarebbe un delirio estatico se solo fossi felice.   Ma è un delirio ossessivo poiché non riesco a smettere più.   E vorrei smettere.   Mettere il punto conclusivo a questa esperienza.   Dire addio a carta, penna, inchiostro, vocaboli, lettere e pensieri.   Vorrei immergermi nel vuoto della imbecillità.   Della deficienza più totale. Vorrei una scatola cranica trasparente e ripiena di niente.   Invece no.   Scrivo, meccanicamente.   La mia mano è autonoma, i suoi muscoli non sono più controllabili dal mio sistema nervoso centrale, volontario.   La mia mano è fatta di muscolatura liscia comandata dalle mie frattaglie neurovegetative.   Intensa agonia viscerale, bisogno impellente della dose quotidiana.   E quel che segna sulla carta, questi piccoli grafici senza senso, senza essenza, sono inc...