Né noi, né gli altri :
il corpo, la maschera, la scena
Laboratorio sulla Commedia dell’Arte
diretto da Francesco Facciolli
Aprile 2011, 15-16-17
Montescaglioso – Abbazia San Michele Arcangelo
Lo scenario è splendido, l’abbazia benedettina, datata 1065 circa, è mistica, ricca di storia e di affreschi.
La temperatura atmosferica per niente clemente, fa freddino, ma ci pensa il bravissimo Francesco Facciolli a farci scaldare. In poche ore, 18 in tutto, ci fa lavorare e sudare, ci fa divertire e ci incanta con le sue meravigliose maschere.
L’idea di un laboratorio sulla commedia dell’arte è nata casualmente, da un incontro fortunato e proficuo a Marsciano.
La commedia dell’arte mi ha sempre appassionato, anche se la ritenevo non di facile approccio, e difatti non mi sbagliavo. Tanto di cappello agli attori che la praticano!
Il lavoro sul proprio corpo è estremo, le nozioni apprese, gli esercizi svolti, mi hanno fatto capire che un commediante dell’arte lavora, anzi deve lavorare, quotidianamente e meticolosamente sul corpo, sulla postura, sui movimenti che sono essenziali per la comunicazione che è tutta, o quasi tutta, fisica.
Gli sforzi corporei danno all’attore una maggiore consapevolezza di se stesso e delle proprie capacità, dimostrando che un attore non è solo voce, o solo presenza scenica, ma soprattutto è un corpo, plastico e modificabile, come dice Francesco, è un opera d’arte in continuo movimento.
Nella commedia dell’arte è il corpo a parlare, a comunicare e ad emozionare.
Abbiamo vissuto questa prima esperienza insieme con gioia e complicità, ma anche con una positiva e proficua curiosità.
Mi auguro che questa stupenda esperienza possa avere un seguito, magari in un prossimo futuro, poiché c’è davvero tanto da conoscere e da apprendere.
Maria Adele Popolo
il corpo, la maschera, la scena
Laboratorio sulla Commedia dell’Arte
diretto da Francesco Facciolli
Aprile 2011, 15-16-17
Montescaglioso – Abbazia San Michele Arcangelo
Lo scenario è splendido, l’abbazia benedettina, datata 1065 circa, è mistica, ricca di storia e di affreschi.
La temperatura atmosferica per niente clemente, fa freddino, ma ci pensa il bravissimo Francesco Facciolli a farci scaldare. In poche ore, 18 in tutto, ci fa lavorare e sudare, ci fa divertire e ci incanta con le sue meravigliose maschere.
L’idea di un laboratorio sulla commedia dell’arte è nata casualmente, da un incontro fortunato e proficuo a Marsciano.
La commedia dell’arte mi ha sempre appassionato, anche se la ritenevo non di facile approccio, e difatti non mi sbagliavo. Tanto di cappello agli attori che la praticano!
Il lavoro sul proprio corpo è estremo, le nozioni apprese, gli esercizi svolti, mi hanno fatto capire che un commediante dell’arte lavora, anzi deve lavorare, quotidianamente e meticolosamente sul corpo, sulla postura, sui movimenti che sono essenziali per la comunicazione che è tutta, o quasi tutta, fisica.
Gli sforzi corporei danno all’attore una maggiore consapevolezza di se stesso e delle proprie capacità, dimostrando che un attore non è solo voce, o solo presenza scenica, ma soprattutto è un corpo, plastico e modificabile, come dice Francesco, è un opera d’arte in continuo movimento.
Nella commedia dell’arte è il corpo a parlare, a comunicare e ad emozionare.
Abbiamo vissuto questa prima esperienza insieme con gioia e complicità, ma anche con una positiva e proficua curiosità.
Mi auguro che questa stupenda esperienza possa avere un seguito, magari in un prossimo futuro, poiché c’è davvero tanto da conoscere e da apprendere.
Maria Adele Popolo
Commenti
Posta un commento