PERCHE' COSI' NOI SIAMO...
LABORATORIO TEATRALE: HANDICAP E TEATRO.
A cura della Associazione IL GABBIANO
Una esperienza molto forte e intensa che mi ha dato tanto.
Prima di iniziare mi sono posta molte domande, la più importante era: ma cosa posso dare io a queste persone speciali? E come?
La risposta è arrivata da sola, cosa io abbia dato o abbia lasciato a loro non è niente in confronto a ciò che ho preso.
L’incontro tra teatro e handicap non è un evento straordinario, esistono molte compagnie teatrali cosiddette integrate, dove alcuni attori portatori di handicap recitano. Purtroppo, a parte gli addetti ai lavori, in pochi conoscono questa realtà, ma, seppure con non poca difficoltà, i laboratori integrati si stanno consolidando. Parlo di scuole e laboratori teatrali riconosciute dove sono ammessi anche diversamente abili.
Una volta conosciute le possibilità, per quella che è la mia possibilità, nel piccolo di questo gruppo, ho cercato di impostare un laboratorio integrato dove il pilastro sostanziale sta nel riconoscere i propri limiti e gli errori e viverli, non come un problema, ma cercando di superarli e di imparare da essi, o comunque usarli come una dote personale e unica.
Il teatro certo non elimina il deficit, ma aiuta a diminuire l’handicap, facendo sì che l’incontro tra il deficit e l’ambiente e la società, possa essere facilitato.
Il laboratorio è stato impostato sulle esigenze del gruppo e sul movimento del corpo, più che sulle tecniche espressive, quindi praticato cercando di stimolare ognuno di loro a prendere coscienza del proprio corpo e dello spazio che il corpo occupa. Impostando un lavoro personale su ciascuno dei partecipanti al laboratorio, in funzione delle loro potenzialità e della loro voglia di fare sono rimasta piacevolmente colpita dalla loro forza di volontà e dal loro entusiasmo. Il teatro non è fatto solo di attori, ma, e soprattutto è fatto di scene, costumi, luci, musica e tecnici, per questo motivo i gruppo è stato coinvolta anche nell’allestimento scenografico e nella preparazione dei costumi grazie alla collaborazione di Gilda e Carla e di tutte le volontarie del Gabbiano.
Il piccolo saggio che abbiamo preparato è solo un esempio di come ciascuno di loro si sia messo in gioco, ciascuno a suo modo ovviamente, ma comunque tutti insieme con gioia e con allegria. Considerate, ma questo voi lo sapete benissimo, che ogni gesto, ogni piccolo movimento che a noi sembra facilissimo e ovvio, anche solo uno schiocco di dita, per ciascuno di loro è stato raggiunto con fatica, ma infine il piccolo gesto è stato una rivelazione.
Basta davvero poco per farci sorridere, con la vostra approvazione ci renderete felici.
A cura della Associazione IL GABBIANO
Una esperienza molto forte e intensa che mi ha dato tanto.
Prima di iniziare mi sono posta molte domande, la più importante era: ma cosa posso dare io a queste persone speciali? E come?
La risposta è arrivata da sola, cosa io abbia dato o abbia lasciato a loro non è niente in confronto a ciò che ho preso.
L’incontro tra teatro e handicap non è un evento straordinario, esistono molte compagnie teatrali cosiddette integrate, dove alcuni attori portatori di handicap recitano. Purtroppo, a parte gli addetti ai lavori, in pochi conoscono questa realtà, ma, seppure con non poca difficoltà, i laboratori integrati si stanno consolidando. Parlo di scuole e laboratori teatrali riconosciute dove sono ammessi anche diversamente abili.
Una volta conosciute le possibilità, per quella che è la mia possibilità, nel piccolo di questo gruppo, ho cercato di impostare un laboratorio integrato dove il pilastro sostanziale sta nel riconoscere i propri limiti e gli errori e viverli, non come un problema, ma cercando di superarli e di imparare da essi, o comunque usarli come una dote personale e unica.
Il teatro certo non elimina il deficit, ma aiuta a diminuire l’handicap, facendo sì che l’incontro tra il deficit e l’ambiente e la società, possa essere facilitato.
Il laboratorio è stato impostato sulle esigenze del gruppo e sul movimento del corpo, più che sulle tecniche espressive, quindi praticato cercando di stimolare ognuno di loro a prendere coscienza del proprio corpo e dello spazio che il corpo occupa. Impostando un lavoro personale su ciascuno dei partecipanti al laboratorio, in funzione delle loro potenzialità e della loro voglia di fare sono rimasta piacevolmente colpita dalla loro forza di volontà e dal loro entusiasmo. Il teatro non è fatto solo di attori, ma, e soprattutto è fatto di scene, costumi, luci, musica e tecnici, per questo motivo i gruppo è stato coinvolta anche nell’allestimento scenografico e nella preparazione dei costumi grazie alla collaborazione di Gilda e Carla e di tutte le volontarie del Gabbiano.
Il piccolo saggio che abbiamo preparato è solo un esempio di come ciascuno di loro si sia messo in gioco, ciascuno a suo modo ovviamente, ma comunque tutti insieme con gioia e con allegria. Considerate, ma questo voi lo sapete benissimo, che ogni gesto, ogni piccolo movimento che a noi sembra facilissimo e ovvio, anche solo uno schiocco di dita, per ciascuno di loro è stato raggiunto con fatica, ma infine il piccolo gesto è stato una rivelazione.
Basta davvero poco per farci sorridere, con la vostra approvazione ci renderete felici.
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