IL BERRETTO A SONAGLI
Di Luigi Pirandello
IL BERRETTO A SONAGLI
Don Nociu (Onofrio) Pàmpina
La Si-Donna Beatrice Fiorìca
La Si-Donna Assunta Labella, sua madre
Don Fifì Labella, suo fratello
Il delegato Spanò
Donna Rocca 'a Saracina
Donna Sarina Pàmpina, moglie di Nociu
La gnà Momma, serva di donna Beatrice
Donna
Rocca
Nociu
Beatrice
Nociu
Beatrice
Nociu
Beatrice
Nociu
Sarina
Nociu
Donna Beatrice
Donna Assunta
Gna Momma
Il Berretto a Sonagli
Interpretazioni
Gli elementi che risultano più interessanti relativamente
a questo lavoro di Pirandello, sono il concetto dei ‘pupi’ e la tesi delle ‘tre
corde’.
Attorno a
questi aspetti Pirandello, attraverso il suo personaggio Ciampa, sciluppa dei
veri e propri teoremi.
I pupi
Tutti
gli esseri umani sono dei burattini, delle ‘maschere’, ‘personaggi’ più che
individui veri e propri. I ‘pupi’, naturalmente, non sono tali per loro scelta,
bensì è il divino che, calandosi nel mondo dei fenomeni, delle forme, li
produce. Ogni ‘uomo-burattino’ non è felice della sua condizione limitata, e
soffoca nella prigione del suo personaggio, detestandolo egli stesso, ma ognuno
difende la sua ‘maschera’ con le unghie e con i denti di fronte agli altri
membri del consesso umano, disposto a tutto pur di conservare al suo ‘pupo’ una
parvenza di rispettabilità, di credibilità, nonché di esistenza.
Però nella parola ‘pupi’: sebbene essa, nel
significato palese, definisca il piccolo io e rappresenti lo specchio amaro e
pungente che Pirandello offre all’uomo, vi si può rintracciare una indicazione
più profonda e illuminante; e cioè il fatto che oltre che ‘burattini’ la parola
significa anche ‘bimbi’. Il burattino è in una condizione di dipendenza da fili
e trame sconosciute e incontrollabili e, inoltre, non è mai veramente vivo,
offrendo soltanto una parvenza di coscienza e di vitalità; il bimbo, il
fanciullo, al contrario, pur essendo dipendente e non avendo una piena
consapevolezza del mondo circostante e di sé stesso, è in evoluzione: egli ha
in sé una maturità e una coscienza potenziali, anche se non attuali.
Le tre corde
Le tre
corde sono da rapportarsi al concetto Freudiano di Psiche: la corda civile
corrisponde al super io, e cioè al concetto di Genitore con tutto ciò che ne
consegue, le regole, le norme il rispetto ecc; la corda seria corrisponde
all’io e cioè al concetto di Adulto e quindi alla autoconsapevolezza, al
mediatore; la corda pazza corrisponde all’inconscio e cioè al concetto di Bambino
e quindi all’istinto naturale e selvaggio, alla libertà.
Posizionando
la corda civile al centro della fronte, Pirandello vuole mettere in evidenza
che la società in cui vive mette in risalto le convenzioni, le apparenze, ma a
discapito delle altre due corde che l’uomo è costretto a tenere a bada, quella
della coscienza e della consapevolezza di ciò che è, e quella dell’incoscienza
e dell’istinto.
IL BERRETTO A SONAGLI
di
LUIGI
PIRANDELLO
EDIZIONE INTEGRALE
|
Revisione
critica condotta sul manoscritto del 1916 e traduzione dall'agrigentino a cura
di
RENATO
STANISCI
Personaggi :
Don Nociu (Onofrio) Pàmpina
La Si-Donna Beatrice Fiorìca
La Si-Donna Assunta Labella, sua madre
Don Fifì Labella, suo fratello
Il delegato Spanò
Donna Rocca 'a Saracina
Donna Sarina Pàmpina, moglie di Nociu
La gnà Momma, serva di donna Beatrice
In una cittadina della Sicilia
meridionale, oggi *
(* OGGI si riferisce al 1916 -N.D.T.)
N.B.
La presente edizione del BERRETTO
A SONAGLI è stata condotta sulla base del
manoscritto pirandelliano, quello della prima rappresentazione andata in scena
al TEATRO NAZIONALE - Roma, 27 Giugno
1917. Tutti i tagli allora operati da Angelo
Musco sono stati riaperti così
come sono stati reintegrati i finali dei due atti come l'autore li aveva
ideati. Le aggiunte rispetto al manoscitto sono state inserite sulla base delle
lettere di Pirandello a Nino Martoglio contenenti le istruzioni per il primo
allestimento e le modifiche successive.
NOTE PER LA RAPPRESENTAZIONE
(Di Luigi Pirandello)
Don Nociu Pàmpina
45 anni: capelli neri, un po' a
zazzera, scomposti, con fiaccagote, senza baffi: due larghe basetta gl'invadono
le guance fin sotto gli occhi riparati da grossi occhiali a staffa cerchiati di
tartaruga:veste una redingote inverdita, un po' troppo corta di maniche; ma in
compenso abbondanti polsini non molto puliti: parlando se li tira fuori di
continuo con la punta delle dita, così che di tanto in tanto è costretto a
tirarsi su le maniche della camicia dall'alto delle spalle. Dice di avere in
testa tre zone, come tre corde d'orologio: La zona SERIA, la zona CIVILE, la
zona PAZZA: la prima sulla tempia destra, la seconda nel mezzo della fronte, la
terza sulla tempia sinistra. Nel dire così, con la mano destra chiusa come se
tenesse tra l'indice e il pollice una chiavetta, fa l'atto di dare una mandata
sul posto delle tre zone. Se dice per esempio ZONA CIVILE, si da una giratina
in mezzo alla fronte, e così via.
La Si-Donna Beatrice Fiorìca
32 anni: donna isterica, gelosa: freme
tutta: pallida con gli occhi gonfi. Ha furie terribili e abbattimenti
subitanei.
La Si-Donna Assunta Labella
68 anni: vecchia signora all'antica,
magra, segaligna.
Don Fifì Labella
28 anni: Bel giovanotto, elegante, di
mondo.
Il delegato Spanò
40 anni: Tipo buffo di delegato
paesano, con arie eroiche, barbuto, capelluto, di tanto in tanto, parlando,
s'imbeve tutto; canna d'India con manico di corno.
Donna Rocca 'a Saracina
40 anni: Donnone atticciato,
terribile, veste da ricca rigattiera, ampio fazzoletto al collo, scialle
indiano, a pizzo, con lunga frangia.
La gnà Momma
60 anni: vecchia serva fidata.
Donna Sarina
30 anni: più schifiltosa che modesta,
veste da mezza signora, con molta ricercatezza e lindura: scarpette fini,
scialle di seta, orecchini, anelli.
Per tutti e due gli atti, un salotto
in casa Fiorìca, arredato riccamente, all'uso provinciale. Uscio comune in
fondo, usci laterali a destra e sinistra, con tende.
Atto I°
Scena
I
La
Si-Donna Beatrice, Donna Rocca e la gnà Momma
(Al levarsi della tela la Si-Donna
Beatrice, seduta sul divano, piange perdutamente: Donna Rocca seduta di faccia
a lei, la guarda contrariata)
La
Gnà Momma
E' contenta,ora ? Lo vede ? Ma c'è
coscienza a fare quello che vossìa sta facendo ? Ci pensasse, Donna Rocca, che
un peso grande assai si sta mettendo vossìa
sopra l'anima ! Attizzare questo fuoco, consumare una famiglia !
Donna
Rocca
(Alzandosi minacciosa) Oh, gnà Momma, che diavolo dite ?
Peso all'anima, coscienza ? Mi facesse il piacere, signora...
Donna
Beatrice
(Sempre piangendo) Non ci date conto, Donna Rocca.
Donna
Rocca
No, no, voscienza mi deve fare un
piacere, e ci deve dire qua che io ho fatto quello che voscienza m'ha
comandato, né più né meno, e senza intento, senza interesse. Cosa vi credete
gnà Momma !
Donna
Beatrice
Basta, Donna Rocca ! Qua voi non avete
da dare conto a nessuno.
Gnà
Momma
Ma certo: io qua, meschina, serva sono
di voscenza signorina: che vuole dare conto a me ? Ma a Dio, si -mi perdonasse
se ce lo dico- perché a Dio, Donna Rocca, ci devono dare conto tutti !
Donna
Rocca
(con gran voce) E io sono pronta a darcelo !
Donna
Beatrice
(Balzando in piedi e spingendola
fuori) Insomma, basta, dove siamo ? Fuori ! Uscite !
Fuori ! In cuci-
na ! E fatevi gli affari vostri !
Donna
Rocca
Voscenza mi deve scusare ! (Afferra
per il braccio la gnà Momma) Qua, gnà Momma ! L'anima l'abbiamo tutti,
servi e padroni davanti a Dio, e io non voglio chiacchiere e storie quando si
parla di coscienza ! Qual'è la coscienza ? La vostra che vedete qua la padrona
piangere lacrime di sangue e ci dite: "Niente
è ! Pazienza signorina ! L'offrisse a Dio !" Questa è coscienza ?
Gnà
Momma
Ah, qual'è ? sicuro, sicuro che è
questa, per chi ha timore di Dio ! Siamo
qua per patire, per pigliarci in santa pace quello che Dio ci manda...
Donna
Rocca
Bello ! Bello !
Donna
Beatrice
(Contemporaneamente) Statevi zitta ! Dio ? Che c'entra Dio
? Voi offendete Dio parlando così. Ah, e allora un uomo vi scalcia, vi pesta
sotto i piedi, è Dio ? Che c’entra Dio ?
Gnà
Momma
Nossignora, ha ragione ! Ma io ci dico
che l'abbiamo a offrire a Dio, signorina ! Ma quando mai, scusasse, l'omini ni
si sono presi così, di fronte, investendoli ? Usare la forza con chi è più
forte di noi ? Piano piano, di lato signorina, col verso e la maniera si
riportano per la buona strada l'omini a casuzza.
Rocca
E già ! E per
essere così tutte le femmine, l'omini si sono ridotti che non si possono tenere
e ci trattano come pezze da piedi !
Gnà Momma
Questo, in
coscienza, la signorina qua non lo può dire, che è trattata come una regina !
Il Cavaliere è prudente, il cavaliere la rispetta, e non ci fece mai mancare
niente !
Donna Beatrice
Ma vi volete stare
zitta ! Che dite ? Prudenza,rispetto,abbondanza, la casa piena ! E fuori lui
che fa ? E la mia pace ? E il mio cuore ? Guardate di dentro voi, e quello di
fuori lo nascondete ?
Donna Rocca
La chiamate
coscenza questa ? Essere senz'occhi, si chiama. Nascondere il sole con la rete
lo chiama coscienza ! Per vostra regola io l'ho intesa in un'altra maniera. Con
me non si nasconde niente ! L'omini hanno poco da fare con me... Li faccio tremare, e se potessi scannarli
tutti, sarebbe il mio festino ! Oh, insomma, qua la padrona m'ha mandato a
chiamare... Siete venuta voi a chiamarmi a casa.
Gnà Momma
Comandata... Non
potei farne a meno.
Donna Beatrice
Donna Rocca, ma voi
per davvero con lei volete seguitare a parlare ?
Donna Rocca
Nossignora, per
farci vedere (...) che ebbi un comando pure io ?
Gnà Momma
E chi dice di no ?
Donna Rocca
Donna Rocca parole
della signorina- mi dovete aiutare. Mio marito con questa... Così e così... Mi
dovete saper dire se è vero perché io da 'sto inferno me ne voglio uscire... Mi
disse così ?
Donna Beatrice
Si, si, si ! E me
ne voglio uscire ora, una volta per sempre !
Gnà Momma
(con le mani alla
testa)
Madre di Dio !
Donna Rocca
Ma quale madre di
Dio ! Quando in una casa è entrata la gelosia, guardate (batte le mani)
FI-NI-TA ! Finisce per una e comincia per l'altra ! Terremoto perpetuo, ve lo
dice Donna Rocca,la saracena. Ci fossero figli di mezzo avreste ragione voi !
Gnà Momma
Questo è tutto il
guaio.
Donna Rocca
I figli, si sa,
legano mani e piedi a una povera madre che per amore dei suoi figli si consegna
così, legata, a suo marito, come Cristo a li Giudii e ci dice anche
"Ammazzatemi!" Ma qua, per grazia di Dio, figli non ce n'è ! E perché
dunque dovrebbe crepare in corpo questa povera signora ? Se dice che ne vuole
uscire...
Donna Beatrice
Subito, sissignora,
subito Donna Rocca. Non vedo l'ora.
Gnà Momma
Dice così, ma
piange intanto.
Donna Beatrice
Di rabbia piango,
di rabbia ! Uscite fuori !
Gnà Momma
Me ne vado, si. A
voscienza ci brucia il cuore ma veda che d'amore piange !
Donna Beatrice
Io ? d'amore ? io ?
Se l'avessi qua lo squarterei.
Gnà Momma
Anche giusto per
questo, signorina...
Donna Beatrice
Uscite fuori,v'ho
detto ! Donna Rocca,dite che domani li posso cogliere sul fatto ?
Donna Rocca
Come due uccelluzzi
nel nido. A che ora arriva il signorino da Catania ?
Donna Beatrice
Verso le dieci.
Donna Rocca
Alle dieci
e mezzo faccia conto voscenza che li può pigliare ad occhi chiusi, belli, vivi,
vivi ! Non deve fare altro che una denuncia al delegato. Per tutto il resto ci
penso io ! Sentisse un poco... E' vero che il signorino prima di andare a
Catania aveva a passare da Palermo ?
Donna
Beatrice
Vero.
Perché ?
Donna Rocca
Niente...
Perché a lei ci promise che ci avrebbe portato un regalo da Palermo...
Donna Beatrice
Sapete
anche questo ?
Donna
Rocca
Sissignora !
Donna Beatrice
Un regalo ?
Donna Rocca
Sissignora ! Un
collier coi pendenti.
Gnà Momma
(A Donna Rocca) Vossìa non è femmina, è diavolo !
Donna Rocca
(A Beatrice) Scrivesse la denunzia.
Donna Beatrice
Gnornò, è meglio...
Sto scattando... E' meglio che faccio venire qua il delegato... Il delegato
Spanò... Affezionato nostro, della mia casa... Deve tutto a mio padre,
buon'anima... Anzi, andate voi Donna Rocca a chiamarlo.
Gnà Momma
Signorina mia, per
carità, pensi allo scandalo !
Donna Beatrice
Non m'importa niente
!
Gnà Momma
Ma che macchia
vuole gettare voscenza sul signorino davanti a tutto il paese ?
Donna Beatrice
Quella che si
merita.
Gnà Momma
Veda voscenza che
si rovina.
Donna Beatrice
Mi libero, mi
libero, mi libero ! Andate Donna Rocca, non perdiamo altro tempo.
Gnà Momma
Ma a lui sigorina,
scusasse, al marito di 'sta bona donna -se è vero- a Don Nociu Pàmpina,
voscenza ci sta pensando ?
Donna Beatrice
Ho pensato a tutto,
pure a lui. Non v'immischiate. So io dove mandarlo domani.
Donna Rocca
E che c'è bisogno
di mandarlo ? Ci pensano loro a mandarlo via. Faccia conto che quando il
padrone è al banco lui gira i tacchi.
Gnà Momma
Chi Don Nociu ?
Vossìa pazza è ! Che ci vole dare a sentire alla signorina, che Don Nociu sa
tutto e si sta zitto ?
Donna Rocca
Ma statevi zitta
voi che non sapete niente !
Gnà Momma
Veda che vossìa
sbaglia ! Sbaglia di grosso ! Veda che Don Nociu s'è guardato sempre la moglie
come la
vista degli occhi !
Donna Rocca
Già, appunto, come
la vista degli occhi ! E' orbo ! Con un paio d'occhiali che mi pare un
barbagianni !
Gnà Momma
Gesù e Maria ! Che
vuole fare nascere 'sta femmina ! Per carità signorina mia non ci dia intesa !
Voscenza lo conosce bene Don Nociu ! E' al servizio del cavaliere, ma ha una
testa che Dio ci scansi !
E se ci gira il
cervello...
Donna Rocca
Già, finisce come
ai fuochi: PIM... PAM... E levatevi ! Ma come, vede sua moglie con l'orecchini
da signora, quattro anelli nelle dita, ci vede domani il collier con i pendenti
e crede, è vero, che se l'è comprati lei coi suoi risparmi ? Levatevi vi dico !
Ogni volta che il padrone è al banco lui è sempre in mezzo alla strada, con
tanto di testa all'aria, che va girando di qua e di là.
Gnà Momma
Comandato, il
galantuomo, mandato in servizio. Se lo tengono per questo ! Ma lo sanno tutti
che ogni volta che esce, tira la stanga e la mette alla porta della sua camera
vicina...
Donna Rocca
Gnorsì... E il
padrone la leva.
Gnà Momma
Ma se c'infila pure
il lucchetto !
Donna Rocca
E il padrone ha la
chiave.
Donna Beatrice
Ma insomma, la
finite ? V'ho detto di andarvene e di non immischiarvi ! Andatevene in cucina !
(A Donna Rocca) Don Nociu si leva di mezzo. Lo faccio partire stasera
stessa. Anzi... gnà Momma, venite qua... Oh, ma non v'arrischiate a fargli
capire...! Mi posso fidare di voi ?
Gnà Momma
Signora, mi passa
il cuore ! Io l'ho tenuta in braccio quando voscenza aveva due anni... Non si
vuole fidare di me ? (Piange)
Donna Beatrice
Basta, basta, non
piangete.
Gnà Momma
Magari voscenza non
si fida, ha timore del bene che ci voglio, che ci darei anche il mio fiato per
farla contenta ! Ma ci dico di stare attenta a quello che fa ! Voscenza ha un
fratello, ha una mamma. Si consigli con loro che sono il suo sangue e non la
possono ingannare.
Donna Beatrice
Andate, andate che
non voglio più ascoltare nessuno ! L'avete inteso che qua deve finire e non se
ne deve parlare più ? Bel fratello che ho io ! E mia madre,povera vecchia !
Come se non sapessi quello che mi direbbero: "Eh
buona ! E che vuoi ? Chiudi gli occhi... Omini... Non ti leva niente."
E io qua che sto scattando ! E ho la tentazione d'ammazzarlo ogni notte, Donna
Rocca...
Donna Rocca
Lo deve dire a me ?
Donna Beatrice
Quando me lo vedo
vicino nel letto, che dorme tranquillo e inghiotte in sonno così, come se succhiasse
beato e io mi agito di qua e di là e mi sento crescere le unghie. Deve finire,
deve finire ! (Alla gnà Momma) Andatemi a chiamare Don Nociu ! E voi
Donna Rocca dal delegato Spanò e pregatelo a nome mio di venire qua...
Donna Rocca
Arrovescio signora,
arrovescio...
Donna Beatrice
Che venite a dire,
arrovescio ?
Donna Rocca
Ci mandasse la gnà
Momma dal delegato che per Don Nociu ci penso io...
Donna Beatrice
(Alla gnà Momma) Ci sapete andare voi dal delegato ?
Gnà Momma
Come non ci so
andare ? Se voscenza me lo comanda...
Donna Rocca
Signora, ma non si
deve mettere in testa... E neanche voi gnà Momma... Che qua deve nascere per
forza qualche tragedia. Niente ! Voscenza ci deve dare una lezioncina e basta.
Mio marito ? Suono quattr'anni che lo gettai a pedate fuori dalla porta. Mi
viene ancora appresso come un cagnolino, e non s'allontana che quando mi volto
e lo guardo così... (Atteggiamento feroce, mani al fianco) - e trema !
'Na lezioncina. Si riducono con la coda in mezzo alle gambe che è un piacere !
- Basta. Me ne vado. Siamo intesi, è ve-
ro ? Voscenza è
ferma ? Non facciamo che...
Donna Beatrice
Fermissima.
fermissima !
Donna Rocca
Per domani ?
Donna Beatrice
Per domani, gnorsì.
Donna Rocca
Bacio le mani. Ci
chiamo Don Nociu. (S'avvia per l'uscio di fondo. Prima che ci arrivi una
forte scampanellata alla porta) Oh, suonano !
Donna Beatrice
Aspettate gnà
Momma. Forse è mio fratello Don Fifì. Se è lui... (Fa cenno di tacere)
Gnà Momma
E che ci devo dire
? Se voscenza non vuole... (Via per l'uscio di fondo)
Donna Beatrice
Lo feci venire per
concertare la partenza di Don Nociu.
Donna Rocca
E che ce n'era
bisogno ? Meglio essere in pochi, signora mia, in 'ste cose. Non bastava qua
che c'era la gnà Momma ?
Donna Beatrice
La gnà Momma è
fidata. Per mio fratello lasciate fare che è una pensata mia.
Scena II
Don
Fifì e dette, tranne gnà Momma
Donna Rocca
(A Don Fifì che
entra)
Voscenza benedica.
Don Fifì
(Squadrandola) Vi saluto.
Donna Rocca
Me ne vado, io,
allora, signorina.
Donna Beatrice
Gnorsì, vi saluto.
Vedete che aspetto subito Don Nociu.
Donna Rocca
Può fare conto che
è qua. Bacio le mani a tutti e due. (Via per l'uscio di fondo)
Don Fifì
E che c'hai da
spartire tu con 'sta diavola ?
Donna Beatrice
Io ? Niente. La
mandai a chiamare per un servizio.
Don Fifì
Ma non sai che
questa è una SBANDATA, una disonesta. Una signora non deve riceverla, non può
senza
pericolo di
compromettersi.
Donna Beatrice
Già, perché sa
tutte le infamie e le porcherie di voialtri omini e avete paura che le mogli o
le madri le vengano a sapere.
Don Fifì
Tu sempre co’ ‘sti
principi devi marciare, sempre 'ste belle idee t'hai a coltivare per farti
sfuggire da tutti.Sei soffocante ! E che è ? Dalla mattina alla sera un solo
discorso. Sempre parata conto gli omini... E tutta la ragione di quest'odio sai
cos'è ? Te lo dico io, sorelluzza, è che avresti voluto nascere omo pure tu.
Donna Beatrice
Questo si,senti, e
mi sarei accontentata orba da un occhio.
Don Fifì
Lo vedi ? Per farne
! Ne avresti fatti peggio degli altri.
Donna Beatrice
Ma non avrei fatto
infelice (oppure:"infelicitato" n.d.t.) una povera femmina, io.
Don Fifì
Già, perché secondo
te l'omini non s'avrebbero a sposare. Starebbero fresche tutte le donne !
Donna Beatrice
Non dico questo !
Dico che a gli uomini non ce la fa fare nessuno di maritarsi, ma quando si
maritano, per loro stessa volontà, che si vogliono mettere questa catena, si
devono stare queti, e con la testa a partito.
Don Fifì
Con te, vero ? Che
dimostri a tuo marito che a maritarsi fu il più somaro dei somari, perché tu
uomo, non ti saresti maritata. Ma vattene,va ! Che pretendi l'amore per
contratto tu ? L'amore scritto a comando ? Ma
che fai tu per farti amare... Fai solo desiderare all'uomo la libertà che
ha perduto.
Donna Beatrice
Ah, sono io ?
Don Fifì
Sbagliasti strada
fin dal primo principio... Vedi che non si fa così ! Seguitando di questo passo
non so dove vai a parare tu...
Donna Beatrice
Lo so io. Lo so io
dove andare a parare ! Non te ne incaricare, tu. Voialtri avete tutto
l'interesse a tenermi schiava qua, lo so, a farmi crepare qua, zitta e allo
scuro !
Don Fifì
Mai una parola
dolce nella bocca, per nessuno ! Una furia d'inferno sei diventata, una bestia
feroce. Senti, marito io, non so che ti farei !
Donna Beatrice
E perciò che è
inutile, Fifì, parlare tra noi... Finiamola ! Dimmi una cosa: mi portasti i
denari ?
Don Fifì
Te li portai...
Donna Beatrice
Ah, per questo
parli così !
Don Fifì
Ma mo stai vedendo come sei piena di
veleno ?
Donna Beatrice
Che vuoi ? Mi
ricordo quando ti bisognarono 'sti denari. (imitando la voce umile e dolce
del fratello) "Sorelluzza mia, per
carità, aiutami tu che sei tanto buona, salvami: giocai, persi: sarebbe il
disonore !" E tu lo sai che ebbi a ricorrere a 'sta
"diavola", a 'sta "disonesta" che una signora non può
ricevere "senza pericolo di compromettersi" per mandarla a Palermo a
impegnare, di nascosto a mio marito, gli orecchini di brillanti e il
braccialetto per te.
Don Fifì
M'hai fatto un favore ! E per questo non ti devo
ricordare cos'è bene ?
Donna Beatrice
Basta, basta !
Dammi 'sti denari. Me li portasti tutti e cinquecento ?
Don Fifì
(Traendo il
portafogli)
Ci manca una cosuzza...
Donna Beatrice
Lo sapevo... Quanto
?
Don Fifì
Se m'avessi potuto
aspettare, non dico tanto, altri quindici giorni ! Non capisco perché tutta
'sta fretta ! Non c'è tempo alla scadenza ?
Donna Beatrice
No, niente: domani
sera gli orecchini e il braccialetto devono veder notte qua. Mandai a chiamare
Don Nociu, lo sentisti. Deve partire questa sera stessa.
Don Fifì
Che forse tuo
marito ti fece qualche allusione ai brillanti ? Lui non c'è. Non deve arrivare
domani ?
Donna Beatrice
Sissignore; appunto
perché deve arrivare domani voglio che i brillanti siano qua.
Don Fifì
Uhm ! E
chi ti capisce ? Che hai da pararti coi brillanti e i braccialetti davanti a
tuo marito ?
Donna Beatrice
Eh si ! E come ! Ci
devo fare una faccia ! Deve essere un festino domani. (Si sente suonare alla
porta) Ecco Don Nociu, dammi 'sti denari. Ce ne mancano assai ?
Don Fifì
(Traendo il denaro
dal portafogli)
Te', contali tu. io non so. Mi pare che siano tre carte da cento...
Donna Beatrice
E una da cinquanta.
Ci mancano centocinquanta lire.
Don Fifì
Te lo dissi, mi
pare ! Se m'avessi potuto aspettare...
Donna Beatrice
Basta, basta. Ce li
metto io... Te ne puoi andare.
Scena III:
La gnà Momma e detti, poi Don Nociu Pàmpina
Gnà Momma
C'è Don Nociu
Pàmpina. Deve entrare ?
Donna Beatrice
Fatelo entrare...
-Aspettate, gnà Momma, venite qua. (Se la chiama in disparte) Voi andate
intanto dove vi dissi.
Gnà Momma
(Pianissimo) Dal delegato ?
Donna Beatrice
Ci dite che la
signora lo prega di venire a casa. Se viene subito lo fate entrare nella camera
del signorino, e mi venite ad avvisare. Portatevi la chiave perché non c'è
nessuno che vi apre.
Gnà Momma
Sissignora. Mi
metto lo scialle e vado. (Via per l'uscio comune)
Don Fifì
Ma si può sapere
che diavolo stai concertando ? Che è tutto questo mistero ?
Donna Beatrice
C'è qua Don Nociu.
Zitto !
Don Nociu
(Entrando e
salutando con enfasi)
Bacio le mani alla mia signora ! Caro Don Fifì... Esposto ai comandi
della signora.
Don Fifì
(Cingendolo con un
braccio e battendogli una mano alle terga) Sempre "esposto" voi Don Nociu.
Don Nociu
Sissignore. Tante
volte, come Cristo alla colonna. Ma è termine d'educazione, mi pare
"esposto ai comandi" - oltre che obbligo mio, qua, di umile
servitore.
Donna Beatrice
E altro che servitore
voi Don Nociu ! Tutti padroni siamo qua, senza distinzioni; voi, Don Fifì, mio
marito, io... vostra moglie, che so ? Gnà
Momma, mia madre: tutti uguali ! E non so se io, anzi, sono sotto a tutti.
Don Nociu
Per carità ! Queste
sono eresie, signora ! Che dice ?
Don Fifì
Lasciatela dire,
Don Nociu ! Sentì dire che è femmina, e che tutte le femmine, secondo lei...
Donna Beatrice
No - tutte le femmine ! Certe femmine. Perché ci sono quelle che vi sanno pigliare con le
buone, che si fanno mansuete, (gli passa una mano sulla guancia) vi
sanno lisciare... -E queste sono sopra tutte,
anche se vengono di mezzo alla strada !
Don Nociu
(Impensierito,
mangiandosi la foglia)-Permette
signora ? Lei ha nominato anche mia moglie ?
Donna Beatrice
No, dicevo in
generale: Mia madre, la gnà Momma, io... Vostra moglie...
Don Fifì
Tutte donne e tutte
uguali !
Don Nociu
Mi
perdoni...-Scusasse anche lei Don Fifì..-Ma mi pare che mia moglie- anche in un
discorso così, Generale- ci entra come
Pilato nel Credo. Io sono a servizio, va bene; ma mia moglie è salvata; ed è
cura mia che non fosse messa sulla bocca di nessuno, né per bene, né per male.
Donna Beatrice
Così geloso ne
siete ? Che non si può neanche nominare ?... Vi' che fuoco !
Don Nociu
Nossignora. Marcio
con un principio: Acciughe, sardine, moglie: quelle sott'olio e sotto salamoia,
la moglie sottochiave, eccola qua, (trae una chiave di tasca e la mostra)
Don Fifì
(Ridendo)
Bel principio questo per mia sorella.
Don Nociu
(Ponendogli le
mani sul petto) Ognuno il suo, Don Fifì.
Donna Beatrice
(A Don Fifì)
Come se chiudendo la porta, ci devi dire, non restasse aperta la finestra.
Don Nociu
Va bene,signora. Ma
l'obbligo del marito è di chiudere la porta.
Donna Beatrice
Ah, per davvero non
me lo credevo ! Che eravate così spaventoso voi, Don Nociu.
Don Nociu
Spaventoso ?
Nossignora. E perché ? Quando uno a messo i patti belli e chiari avanti.-
Questa è la finestra.-(La porta la chiudo)-
Affacciati, ma sta' accorta che nessuno m'ha da venire a dire: "Don Nociu,
vedete che vostra moglie si sta staccando il collo dalla finestra"- Mi
pare che in questo non c'è niente di spaventoso. L'omo considera la donna che
ha bisogno di prendere aria alla finestra: la donna considera l'uomo che ha
l'obbligo di chiudere la porta. E basta - Che comandi mi deve dare la signora ?
Donna Beatrice
Oh Fifì. -Insomma-
...Io qua devo parlare con Don Nociu...
Don Fifì
E che, me ne devo
andare ? Perché ? Non c'hai da dire..?
Donna Beatrice
E ce lo devo dire
davanti a te ?
Don Fifì
E perché no ?
Parla, parla liberamente. Ti detti quello che t'avevo a dare.
Donna Beatrice
Già, va bene... Me
li desti... -Basta. Sentite Don Nociu, ho bisogno di voi, persona fidata, più che di famiglia...
Don Nociu
Sissignora, per la
devozione...
Donna Beatrice
Per la devozione e per tutto...
Don Nociu
Signora, veda che
io persona di comprendonio fino sono !
Donna Beatrice
E che volete ?
Don Nociu
Niente voglio.
Sospetto che lei -non so perché- mi parli con un certo... acido.
Donna Beatrice
No, niente acido -
vi dico anzi...
Don Nociu
Ma non sono le
parole signora mia. Che siamo bambini ? Lei mi vuole fare capire dentro le sue
parole, qualcosa che la parola non dice.
Donna Beatrice
Che avete il
carbone bagnato, Don Nociu, che trovate il male in quello che vi ho detto ?
Don Nociu
Me ne appello a
lei, Don Fifì. Che mi viene a dire che io sono "più"
che di famiglia?" Le rispondo "Sissignora, per la devozione" - e
mi dice: "Per la devozione e per tutto"-
Che vuole dire questo "per
tutto" ? Che vuole dire che qua siamo
tutti padroni, senza distinzione, mia moglie
compresa ? Ho il carbone bagnato ? Ma mi pare che lei, signora mia, l'abbia
acceso e covato dentro, non so perché, contro di me.
Don Fifì
Contro di voi ? Che
contro di voi ! Contro di tutti ! E' un affare serio !
Donna Beatrice
Ma che è ? Che ho
detto ? Che forse non so più parlare ?
Don Nociu
Non è questo,
signora mia. Lo vuole detto da me cos'è ? La zona è scordata.
Donna Beatrice
La zona ? Che zona
?
Don Nociu
La zona civile,
signora. Deve sapere che abbiamo tutti tre zone in testa, come tre corde
d'orologio: La zona seria, la zona civile, la zona pazza. Più di tutte, dovendo
vivere in società, serve la civile, per cui sta in mezzo la fronte. Ci si
mangerebbe tutti, signora mia, l'un l'altro come tanti cani arrabbiati. non si può. Io mi mangerei - modo
d'esempio qua Don Fifì. Invece che faccio ? Giro la zona civile e ci vado
davanti con la faccia a riso e con la mano stesa: - "oh, quanto mi è grato vedervi, carissimo don Fifì" !
Capisce signora ? Ma può venire il momento che le cose si guastano... E
allora... Allora io cerco prima di mettere le cose a posto, dare le mie
ragioni, dire quattro e quattr'otto senza tante storie quello che devo. -Che se
non mi riesce in nessuna maniera, sferro, signora mia, la zona pazza,perdo la
vista degli occhi e non vedo più quello che faccio !
Don Fifì
Bellissimo,
bellissimo ! Bravo Don Nociu.
Don Nociu
Lei signora, in
questo momento, mi perdoni, deve avere girato bene dentro di lei, per gli
affari suoi, o la zona seria o la zona pazza, che ci fanno dentro "na
rumorata" di cento calabroni ! Vuole intanto parlare con me con la zona
civile. Che ne viene ? Che le parole che ci escono di bocca sono si della zona
civile, ma escono fuori stonate - nguì... nguì... -Faccia una cosa. La chiuda. Mandi
via qua a Don Fifì -(gli si accosta) La prego anch'io Don Fifì, se ne
andasse.
Donna Beatrice
Ma no... Perché..?
Lasciate stare !
Don Fifì
Mi volete levare lo
spasso di starvi a sentire ?
Don Nociu
(Con intenzione) Perché lei signora, qua - su la
tempia destra - deve girare la zona seria con me-e mi deve parlare seriamente. Mi dovrebbe parlare seriamente, a
quattr'occhi, nell'interesse suo e nel mio !
Donna Beatrice
Ma niente affatto ! Non ho che vi
dire, io. Vi mandai a chiamare per un certo affare di fiducia.
Don
Nociu
Mi perdoni,ma non voleva lei
stessa,prima,che Don Fifì se ne andasse ?
Donna
Beatrice
Ma perché mi pareva che s'avesse a
mortificare di quello che vi avevo a dire...
Don
Fifì
Mortificare ? Oh bella ! E perché ?
Che c'è di mortificazione ? Tra fratello e sorella..
Don
Nociu
(Con intenzione) Dunque lei non mi vuole parlare seriamente ?
Donna
Beatrice
E che siamo giocando ? Certo che vi
voglio parlare seriamente !
Don
Nociu
E va bene. Eccomi qua. -Vedesse però,
signora- mi lasci dire questo solo - veda che chi non girasse a tempo la zona
seria, può avvenire poi che ci tocca di girare, o di fare girare agli altri, la
zona pazza - ce l'avverto.
Don
Fifì
Mi pare che siete voi, ora, Don Nociu,
a parlare stonato.
Donna
Beatrice
Già, mi sta parendo !... Non capisco.
Don
Nociu
Perdono, perdono, domando perdono. (Con
stacco netto) Don Fifì, mio padre aveva tutta la fronte spaccata.
Don
Fifì
Che c'entra qua vostro padre ?
Don
Nociu
Piccolino - somaro - mio padre -
invece di ripararsi la faccia si riparava le mani. Quando cadeva metteva le
mani indietro e si spaccava la fronte. Io Don Fifì, metto le mani avanti. Le
metto avanti perché la fronte, io, me la voglio portare sana, libera, sgombra !
Don
Fifì
Ma scusate, se non sapete ancora la
ragione per cui mia sorella vi mandò a chiamare, che mettete le mani avanti ?
Don
Nociu
Chiudo la zona seria e riapro la
civile.- (S'inchina) Ai comandi signora, parli, parli pure.
Donna
Beatrice
Dovreste partire stasera stessa per
Palermo.
Don
Nociu
(Con balzo di sorpresa) Come signora ? Per Palermo ? Se
domani arriva il principale !
Donna
Beatrice
Ha tutto 'sto bisogno di voi il
principale al banco, domani ?
Don
Nociu
Che viene a dire, scusi ? Che ci sto a
fare io allora al banco. Perché mi ci tiene allora ?
Donna
Beatrice
Mi pare che vi tiene come persona di
fiducia, per custodia: c'è la cassaforte...-Vi da alloggio nella stanza
accanto...
Don
Nociu
Per questo soltanto ? Lei mi vuole
avvilire ! Io scrivo, signora.
----------
Don
Fifì
Non vedi che ha pure la penna ?
Don
Nociu
Il tavernaio, mi perdoni, che non
tiene la frasca d'alloro e la botticella che pende per insegna della
taverna ? E io tengo la penna !
Don
Fifì
Sicuro ! Come insegna di professisone.
Non fate pure il giornalista ?
(Le precedenti tre battute sono state inserite in
riferimento alla lettera di Pirandello a Martoglio del 8/2/1917- n.d.t.)
Don
Nociu
Lasciasse stare il giornalista !
Attività superflua che esplico a parte. Il giornalista lo faccio di notte.
Scrivo per conto del principale, tengo registri, sbrigo affari in piazza. Che
viene dire ? Che si figura che noi là scherziamo, o che io ci sto per pupo ? O
forse che ha inteso suo marito, il principale, lamentarsi di me ?
Donna
Beatrice
No, che dite ! Mio marito ? Mio marito
ha la bava alla bocca per voi !
Don
Nociu
E lei,invece - mi vuole mandare a
Palermo questa sera stessa ?
Don
Fifì
Perché ? Che c'è a mandarvi a Palermo
?
Donna
Beatrice
Se a mio marito ci dico che vi mandai
io ? Non vi posso dare un incarico ?
Don
Nociu
Comandi, sempre! padrona mia - come no
? E per me, Don Fifì, andare a dare una boccata d'aria in una grande città come
Palermo, ma figurarsi ! è la vita ! Io qua soffoco, Don Fifì. Non c'è aria per
me. Appena cammino per le strade di Palermo mi sento subito un altro, non mi
pare più di camminare per terra ; mi si aprono le idee, il sangue mi frigge
nelle vene... Fossi nato là o in continente, chi può sapere che sarei a
quest'ora !
Don
Fifì
Professore, deputato... e magari
ministro...
Don
Nociu
E re ! -Non esageriamo- Pupi siamo Don
Fifì. Siamo pupi. Lo spirito
divino entra in noi e si fa pupo.
Pupo io, pupo lei, pupi tutti. Bastasse essere creati pupi così, per volontà
divina. Nossignori ! Ognuno poi si fa pupo per conto suo, quel pupo che può
essere o che si crede di essere. E allora comincia la lite. Perché ogni pupo,
signora mia, vuole portato il suo rispetto, non per quello che è, ma per quello
che si crede, per la parte che deve rappresentare. A quattr'occhi non è
contento nessuno della sua parte; ognuno mettendosi davanti il suo pupo, ci tirerebbe
magari una sputazzata in faccia. Ma dagli altri no, dagli altri lo vuole
rispettato. Modo d'esempio. Lei, signora, qua, è moglie, è vero ?
Donna
Beatrice
Moglie - Già ! Almeno...
Don
Nociu
Si vede dal modo come lo dice che non
è contenta - pur non di meno, come moglie, lei vuole portato il suo rispetto, è
vero ?
Donna
Beatrice
Lo voglio ? Altro se lo voglio ! Lo
pretendo ! E guai a chi non me lo porta.
Don
Nociu
Lo vede ? Caso in fonte. E così ognuno
!- Lei, forse, col cavalier Fiorìca, mio riverito principale, se lo conoscesse
soltanto come un buon amico, ci potrebbe stare insieme divinamente, nella pace
degli angeli. La lite è tra i due pupi; il pupo marito e la pupa moglie che non
possono stare insieme perché vogliono
portato ognuno il suo rispetto, e dentro si strappano gli occhi, benché
uscendo fuori si mettono a braccetto -zona civile lei, zona civile lui e zona
civile tutto il pubblico che appena vi vede passare, chi si scansa di qua, chi
si scosta di là, inchini, scappellate - e i due pupi godono ! E si fanno tanto
cuore ! (rappresentare mimicamente tutta la scena)
Don
Fifì
(Ridendo) Sapete che siete spassoso per davvero
voi, Don Nociu ?
Don
Nociu
Ma se questa è la vita, Don Fifì ! Conservare il rispetto della gente,
signora ! Tenere alto il pupo -
Quale egli è - che tutti ci facciano sempre tanto di cappello !- Non so se mi
sono spiegato. - Veniamo a noi, signora:- Che ci devo andare a fare a Palermo ?
Donna
Beatrice
(Impressionata e rimasta astratta,
sopra pensiero)
A Palermo..?
Don Fifì
Oh, Beatrice... T'incantasti
?
Beatrice
Ah, già... no - Mi parve d'avere
inteso entrare la gnà Momma
Don
Nociu
Forse la signora ha cambiato pensiero
?
Beatrice
No, no, non ho cambiato niente. (A
Don Fifì) Dove li misi i denari ?
Don
Fifì
Vedi che li mettesti qua, sopra 'sto
tavolinetto...
Beatrice
Ah,eccoli qua.Queste Don Nociu sono
trecentocinquanta lire.(Gliele da)
Don
Nociu
E che ne ho a fare ?
Donna
Beatrice
Aspettate. Ve ne piglio altre
centocinquanta di là, e due polizze...
Don
Nociu
(Guardando Fifì con severità) Del monte ?
Don
Fifì
Precisamente, del monte. Perché mi
guardate ?
Don
Nociu
No, niente. Ai comandi.
Donna
Beatrice
Si tratta del resto di ritirare gli
oggetti. Un paio di orecchini di brillanti e un braccialetto con una perla
grossa -in due astucci-. Aspettate: vado a prendere 'ste polizze (Via per
l'uscio a destra)
Don
Fifì
Siccome mia sorella l'impegnò per fare
un favore a me, di nascosto a suo marito...
Don
Nociu
Per carità, Don Fifì ! Io sono un suo
servitore !
Don
Fifì
No - non ho nessuna difficoltà a
dirlo. Ho restituito a mia sorella il denaro. E mia sorella ha piacere che gli
oggetti tornino subito a casa.
Don
Nociu
Con tutta 'sta furia ? Non poteva
aspettare domani ? Dopodomani ?
Don
Fifì
Già, ce lo dissi pure io... Non so
perché tutta 'sta furia...
Don
Nociu
Mi perdoni, ma che scusa c'inventa
domani al principale d'avermi mandato a Palermo giusto alla vigilia del suo
arrivo ?
Don
Fifì
Uh, per questo, manca a una donna di
trovare scuse !
Don
Nociu
Ma con tanti giorni che manca di qua
il principale, non avrebbe potuto mandarmi prima, senza fargli capire niente ?
Don
Fifì
Veramente i denari ce li ho portati
ora, io...
Don
Nociu
(Non persuaso) Don Fifì qua c'è sotto qualcosa. Veda
che sua sorella ha qualche storia per la testa.
Don
Fifì
Si, è parsa un poco confusa anche a
me. Ma che storia può avere ? La solita storia, lo sapete, la gelosia !
Don
Nociu
E manda me a Palermo ?
Donna
Beatrice
(Rientrando tutta alterata in viso,
come se di là avesse sostenuto una violenta discussione) Ecco qua... Ecco qua...
Don
Fifì
Oh, che t'avvenne ?
Donna
Beatrice
(Dominandosi) Che m'avvenne ? Che mi vedi ?
Don Fifì
Che so..? Mi
pari tutta...
Donna
Beatrice
Ah, niente... Non potevo trovare le
polizze e mi spaventai. (Porgendole a Don Nociu) Eccole qua, prendete -
e queste sono le altre centocinquanta lire.
Don
Nociu
Va bene. Ma a quello che ci deve dire
domani al principale che non mi trova qua, lei ci ha pensato
signora ?
Donna
Beatrice
Ho pensato a tutto ! (Gli mostra
nell'altra mano un altro pacchetto di denari) Lo vedete ? Qua ci sono i
denari per il vostro viaggio e altre centocinquanta lire...
Don
Fifì
Ma tutti 'sti denari... tu...
Don
Nociu
Ma questo è tutto, Don Fifì ! Quando
ci sono tutti 'sti denari...
Donna
Beatrice
Che è ? Che venite a dire ? Che avete
osservazioni da fare ? (A Fifì) Sono denari miei, messi da parte.(A
Don Nociu)Quando ci sono tutti 'sti denari ? Che volete dire ?
Don
Nociu
Niente signora mia ! Che lei si può
pigliare il piacere di muovere le fila di un pupo come vuole, e di farmi camminare
fino a Palermo !
Donna
Beatrice
Non vi ci mando per piacere; Lo sapete
perché vi ci sto mandando ! Ora poi, con queste altre centocinquanta lire voi,
a Palermo, Don Nociu, sapete che cosa mi dovete comperare ? Un bel collier con i pendenti.
Don
Nociu
(Stordito) Un collier ?
Donna
Beatrice
Con i pendenti. A mio marito ci dirò
che lo vidi al collo a una certa persona amica
mia, che mi piace tanto, e che volli mandare voi a comperarmelo.- Mio
mariti 'sti capricci me li sa.
Don
Nociu
Ma io, signora, scusi, che so
comperare ?
Donna
Beatrice
Non fa niente ! Nel caso, tornate e mi
venite a dire che non l'avete potuto trovare.
Don
Nociu
E allora tenga qua, che mi da a fare
tutti 'sti denari ?
Donna
Beatrice
No. Mi farebbe tanto piacere che me lo
compraste per davvero ! Lo vorrei uguale e comprato da voi, Don
Nociu.
Don
Nociu
Ma perché da me ? Ma che ci prese con
me, signora ? Uguale ? Che uguale ? Se io non so com'è ?
Donna
Beatrice
Ve lo dico io. Dovete andare da
Mercurio, che è il nostro gioielliere. So che
il collier di 'sta amica mia fu certo comperato là. Andate là ed è certo
che ce lo trovate.- Partite subito ?
Don
Nociu
Signora, io sono mezzo stonato. -Mezzo
? Che mezzo ? Tutto !
Don
Fifì
Ma mi pare che la scusa, Don Nociu, è
trovata perfetta !
Donna
Beatrice
Meglio di questa ! Meglio di questa
non ce la potevo preparare a mio marito una sorpresa ! Dev'essere un gran
piacere per lui quando domani sera mi vede con 'sto collier al petto ! Vedete
che c'è una corsa che parte alle sei.
Don
Fifì
(Guardando l'orologio) C'è ancora un'ora per questo. Avete
tutto il tempo.
Don
Nociu
Per me due minuti. Vado e chiudo il
banco, chiudo prima con la stanga e col
lucchetto la porta della mia stanza, e posso partire. Vorrei che
quest'ora di tempo fosse piuttosto qua, per la signora.
Donna
Beatrice
Per me ?
Don
Nociu
Se vossìa volesse ancora pensare,
riflettere...
Donna
Beatrice
No, niente, non ho più che pensare io
! Andatevene, andatevene, partite quieto con la corsa delle sei e tanto basta.
Don
Fifì
Andiamo Don Nociu. Vengo con voi.
Addio Beatrice.
Donna
Beatrice
Addio, addio.
Don
Nociu
Signora, ci ricordo il fatto di mio
padre che nascondeva le mani...
Donna
Beatrice
Ancora ?
Don
Nociu
Me ne vado. Ci bacio le mai. (Arrivato
con Don Fifì davanti alla porta torna indietro) Signora, vuole che ci porto
qua mia moglie ?
Donna
Beatrice
Vostra moglie ?(ridendo
rabbiosamente)Ci mancherebbe altro ! Sarebbe proprio da ridere !
Don
Nociu
(Serio, quasi funebre) Per mia quiete, signora.
Donna
Beatrice
Va' andatevene ! Che siete pazzo ? Che
ne ho a fare qua di vostra moglie ?
Donna
Beatrice
Non ne ha a fare niente, certo, una
signora come lei ? Ma io ci dico per mia quiete.
Donna
Beatrice
E non la chiudete sottochiave, voi,
secondo il vostro principio ? Non ci mettete la stanga alla porta ?
Don
Nociu
Stanga e catenaccio ci metto, signora-
E ci vengo a portare le chiavi qua, a lei.
Donna
Beatrice
Ma no, non c'è bisogno ! Che c'è
bisogno ? Tenetevele !
Don
Nociu
Ah,nossignora. Se non vuole mia moglie
almeno le chiavi se le deve pigliare ! Non transigo !
Donna Beatrice
E va bene, portatele, basta che non
perdete più tempo !
Don
Nociu
Andiamo Don Fifì. (Arrivando
davanti alla porta si volta) Mi disse un collier con i pendenti ?
Donna
Beatrice
Auff ! Gnorsì, con i pendenti.
Don
Nociu
A rivederla, signora.
Donna
Beatrice
Vi saluto. (Don Nociu e Fifì via
per l'uscio comune)
Scena
IV
Donna
Beatrice e il delegato Spanò
Donna
Beatrice
(Affacciandosi tutta ansiosa all'uscio
di destra)
Signor delegato, signor delegato, entri, entri qua...
Spanò
Lei mi ha fulminato, signora ! Sono
come se mi fosse caduto un tuono di quelli scaciosi davanti a piedi - Privo di
Dio !
Donna
Beatrice
Non è più tempo di discorsi, signor
delegato ! E' tempo di concertare quello che si deve fare ! Si figuri che mi
voleva portare qua sua moglie !
Spanò
Lui ? Qua ?
Donna
Beatrice
C'è prova migliore di questa ?
"Parto e ci lascio qua mia moglie !" Qua, capisce ? Sotto lo stesso tetto ! Non c'è più dove
arrivare !
Spanò
Ma si calmi, lei, signora, si calmi !
Donna
Beatrice
Cosa mi devo calmare ! Cosa mi devo
calmare ! Mi dica piuttosto subito quello che si deve fare ! Me ne devo uscire
! Gli devo dare una lezione che non l'ha da scordare più, davanti a tutto il
paese !
Spanò
Ma le conseguenze, signora, le
conseguenze : L'ha misurate tutte ?
Donna
Beatrice
Che mi devo dividere dice lei ?
Sissignore ! Ma così a buono, no ! Prima l'ho a svergognare davanti a tutto il
paese poi mi divido ! Perché sennò, se mi divido con le buone, sa che dicono ?
Che il torto è mio ! No, no, c'ha da essere lo scandalo, e grosso ! L'hanno a
vedere tutti chi è 'sto cavalier Fiorìca che tutti rispettano! Io ci faccio la
denunzia - Lei è un pubblico funzionario e non può tirarsi indietro.
Spanò
Va bene, signora... Certo... Se lei mi
fa la denunzia...
Donna
Beatrice
Ce la faccio, ce la faccio; mi dica
lei stesso come l'ho da fare !
Spanò
Ma no... scusi... Che ce l'ho pure da
dire come l'ha da fare ?
Donna
Beatrice
(Un po'civettando per rabbia)Non mi vuole aiutare signor delegato,
non mi vuole aiutare ?
Spanò
Ma si, signora, come non la voglio
aiutare ? Ma consideri che io sono un amico...
Donna
Beatrice
Lei deve essere per la giustizia !
Spanò
Sissignora, e sono obbligato a non
guardare in faccia nessuno- e vado così, signora- a testa alta - sempre - anche
davanti al padreterno, signora ! Ma per la venerazione che porto alla santa
memoria di suo padre che fu padre anche per me, signora - privo di Dio quanto
mi voleva bene, signora e quante cose m'insegnò - vede, signora - anche questo,
guardi... Che certi piccoli peccati veniali...
Donna
Beatrice
Peccati veniali ? Peccati veniali lei
li chiama ?
Spanò
Ma si ! Un diversivo ! Mi lasci dire !
Guardi com'è. Facesse conto che qua c'è una bellissima tavola apparecchiata...
Tutto fino... Tutto sempre delicato... Sempre pane francese... E che vuole...
Ogni tanto può venire lo sfizio d'un pezzo di pane nero, di casa... Questo è...
Donna
Beatrice
Ah, lei parla così ?
Spanò
Da amico.
Donna
Beatrice
Di chi ? Di lui ? Amico di lui !
Spanò
No, signora - suo !
Donna
Beatrice
Se è amico mio, lei deve rappresentare
la giustizia e la forza qua, per me che sono una povera donna debole e sola,
che non mi posso difendere da me e ho bisogno d'aiuto. Come si fa per 'sta
denuncia ?
Spanò
Per la denuncia non ci vuole niente.
E' il servizio, signora. Si figura che è facile ? E' un servizio delicatissimo
e difficile. Bisognerebbe, prima di tutto, accedere alla faccia dei luoghi...
Studiare la topografia... Che ci pare ? Indizi... prove...
Donna
Beatrice
Tutto provato, tutto studiato - Non
c'è bisogno di niente ! Lei conosce a Donna Rocca la Saracena ?
Spanò
E' persona nostra, signora.
Donna
Beatrice
Tanto meglio ! Se la mandi a chiamare.
Ci dirà tutto lei, punto per punto.
Spanò
Signora, ma se ci ho parlato ! Siamo a
giorno di tutto, noi. Due porte abbiamo, signora Una dalla parte del banco del
cavaliere e l'altra dalla parte di là, delle due stanze annesse al banco,
abitazione di Don Nociu Pàmpina. Or dunque. C'è una porta di mezzo, tra il
banco e le camere di Don Nociu: porta che Don Nociu suole chiudere di qua,
dalla parte del banco con la stanga e il catenaccetto, va bene ? Or dunque. Lei
ci va con le guardie contemporaneamente dalle due parti ! Che ne viene ? Che
quelli non aprono manco se viene Dio, se prima non hanno rinchiusi 'sta porta
di mezzo, facendosi trovare uno di qua e l'altra di là.
Donna
Beatrice
E allora non c'è rimedio ?
Spanò
Non c'è rimedio ? Ma qui sta l'uomo
dell'arte. Nel trovare rimedio. Se lei, per esempio avesse le chiavi del
banco...
Donna
Beatrice
Ce l'ho ! Me le deve portare Don
Nociu, ora, prima di partire ! L'aspetto !
Spanò
Don Nociu ci porta le chiavi ?
Donna
Beatrice
Me lo disse lui senza domandargliele
io ! Me le vuole venire a portare lui per forza ! Io anzi non volevo !
Spanò
Non capisco ! E allora ? Allora lei
può stare più che sicura che Don Nociu non ha il minimo sospetto, sospetto,
signora.
Donna
Beatrice
Ma che dice ? E perché mi voleva
portare qua allora sua moglie ?
Spanò
Ma perché... Perché... Ce lo devo dire
? Perché in paese è Notorio a tutti, signora.
Donna
Beatrice
Che io sono gelosa, è vero ? E per
levarmi questo pretesto... Ma con 'sta scusa che io sono gelosa, lui fa
tutto quello che vuole. Ce lo dimostro
io ora però a tutto il paese, se sono gelosa a torto o a ragione ! Lei dice che
non c'è più difficoltà avendo le chiavi, è vero ? Apre il banco prima che lui
abbia il tempo di chiudere le porta di mezzo e...
Spanò
(Con un sorriso di compatimento) Apro ? Già, apro ! E che è stupido il
cavaliere che entra da lei chiudendo solo a chiave la porta del banco ? Ci
metterà pure il paletto, signora ! Che apro allora io ? E come apro ? Devo fare
le intimazioni, atterrare la porta, e intanto, il cavaliere, ha tutto il tempo
di chiudere, di metterci la stanga e il catenaccio. -Non si fa così, signora ! E
allora facile sarebbe fare il delegato...
Donna
Beatrice
E come si fa ? Come si fa allora ?
Spanò
Come si fa..! Il cavaliere arriva alle
dieci ? Uno deve essere già lì dentro nascosto nel camerino dove il cavaliere
tiene la pressa, mezz'ora prima, alle nove e mezzo... E' tutto fatto. Si piglia nell'ala !
Donna
Beatrice
(Contentissima, esultante, in gran
fretta)
Mi faccia fare... Mi faccia fare la denuncia... (Si sente suonare il
campanello)
Spanò
Mi pare che suonano.
Donna
Beatrice
Si. Questo è Don Nociu che mi porta la
chiave. Si ritiri, si ritiri qua un momento...
Spanò
Si piglia
nell'ala
- Ha capito ? (via per l'uscio di destra)
Scena
V :
Don Nociu, Donna Sarina, Donna Beatrice
Don
Nociu
(Dietro la tenda della porta in
fondo.Con una valigetta in mano) Permesso ?
Donna
Beatrice
Avanti Don Nociu ! (Con gesto
d'indignazione e di meraviglia, vedendo entrare insieme con Don Nociu la
moglie) - E che è ?
Don
Nociu
Signora, ci ho portato mia moglie.
Donna
Beatrice
(Su le furie) Voi ve la portate ora stesso, senza
perdere un minuto di tempo !
Don
Nociu
Mi lasci dire, signora...
Donna
Beatrice
Non voglio sentire niente !
Portatevela, vi dico, subito, su due piedi, che non la voglio né sentire né
vedere !
Don
Nociu
Signora, mia moglie non ha né colera
né altra malattia che s'attacca. E' pulita, modesta...
Donna
Beatrice
Ma sarà pulitissima, lo credo !
Modestissima, me lo figuro ! Ma io non ho che farmene ! E mi faccio meraviglia
di voi che sapendo che qua -voi- non ci avete niente a che fare, siete venuta
appresso a vostro marito !
Donna
Sarina
(Con gli occhi bassi, ma con voce
chiara)
Signorina, se mio marito m'ha comandato così ?
Don
Nociu
Benissimo !
Donna
Beatrice
Vi potevate risparmiare tutta
st'obbidienza, perché a vostro marito io ci avevo proibito di portarvi qua !
Donna
Sarina
(c.s.) Ma questo io non lo potevo sapere,
signorina.
Nociu
Benisimo !
Beatrice
Ce l’avete insegnata bene la parte, eh
?
Nociu
Nossignora ! Dice la verità ! Placida,
modestamente, come la deve dire .- Io ho fatto l’obbligo mio a portarcela, lei
non la vuole.
Beatrice
Vi dissi che non ho che farmene !
Nociu
La può tenere anche in cucina, anche
nella carbonaia, la può far dormire sotto il fornello !
Beatrice
Voi volete farmi scattare i nervi per
davvero, oggi ?
Nociu
Non si riscaldi !… Dunque lei non la
vuole, è vero ? –Stabilito – Io ce l’ho portata e lei non la vuole…
Sarina: aspetta : Zona civile –
riverenza e a casa ! Occhi ‘nterra, e senza voltarsi !
Sarina
Serva
sua ! (Esce)
Nociu
Benissimo ! E allora - signora (Traendo
le chiavi dalla tasca in petto della redingote e porgendole con solennità)
- ecco le chiavi ! Io parto. E pensi, signora, che il mio onore è nelle sue mai
!
(La scena Va è stata ricostruita sulla
base delle soprascrittura al manoscritto da parte di Nino Martoglio in seguito
alla lettera di Pirandello del 8–11-1917)
TELA
Atto II°
Scena I :
Donna Beatrice e la gna Momma
Donna Beatrice
(Tutta sconvolta, scarmigliata, su le
furie, presso l'uscio di sinistra grida verso l'interno a la gna Momma) Portate qua ! Portate qua ! Non fa
niente ! Subito, pigliate come viene viene! Portate qua ! portate qua ! (S'avvia
verso l'uscio a destra aperto, poi torna indietro) Niente... vengo a
prendere pure
io ! Voi andate !
Gna Momma
(Comparendo dall'uscio a sinistra
sovraccarica di biancheria) Oh mamma mia, signorina, sto
morendo... Ma che vole fare ora voscenza, che vole fare ?
Donna Beatrice
V'ho detto che questa non è più casa
mia ! Subito ! Andate a buttare ‘sta roba nel baule, là (Indica verso
destra) Io vi prendo l'altra. Stasera devo veder buio fuori di qua !
(La gna Momma, sempre lamentandosi,
via con la biancheria per l'uscio a destra. La Si-Donna Beatrice, per l' uscio
a sinistra. Poco dopo rientrano in scena dai due usci opposti: La gna Momma a
mani vuote, donna Beatrice carica di biancheria)
Gna Momma
(Correndo per levarle la biancheria)Dia qua ! dia qua ! dia a me !
Donna Beatrice
(Ricusando) Lasciatemi fare ! Andate a pigliare
il resto voi ! V'ho detto che devo vedere buio fuori di qui stasera ! (Via
per l'uscio di destra)
Gna Momma
Oh bella madre Maria ! (Via per
l'uscio a sinistra - Poco dopo, dall'uscio a destra si sente un gran grido di
donna Beatrice - Momma a precipizio, rientrando in iscena) Che fu,
signorina, che fu ?
Donna Beatrice
(Atterrita, tremante, convulsa,
rientrando dall'uscio a destra) Uno scorpione ! Uno scorpione tanto,
così ! Mi uscì di mezzo alla
biancheria !
Gna Momma
E che fece ? che fece ? uno scorpione
per davvero ?
Donna Beatrice
Gnorsì! Tanto ! Mi passò di qua, di
sopra la mano, poi dal braccio...
Gna Momma
E la morsicò ? la morsicò ?
Donna Beatrice
No ! Feci subito così e lo feci
cadere..! Guardate... almeno mi pare che
non mi ha morsicata...
Gna Momma
No... niente... niente... Ma forse era
qualche vermuzzo di cassa... (scarafaggio di baule n.d.t.)
Donna Beatrice
Il tradimento era ! Il tradimento
nascosto qua - in mezzo alla biancheria del letto - lo vedete ? Ma ci
schiacciai la testa come vuole Dio !
Gna Momma
Ah si ? L'ha potuto arrivare coi piedi
?
Donna Beatrice
Lo scorpione ? Se ne scappò ! A sto
traditore ci schiacciai la testa come vuole Dio ! Andate, andate a pigliare
l'altra roba - La gettai tutta in terra io là dentro... Gna Momma,
venite...-chissà, restò sotto qualche lenzuolo, e se mi scappa fuori di nuovo...
Gna Momma
Ci crede che mi spavento pure io ?
Sono... Lo sa Dio come... Non ho più sangue nelle vene, signorina mia... Ah che
fece voscenza ! che fece ! S'avesse dato ascolto a me !
Donna Beatrice
Non mi seccate, gna Momma ! Feci
quello che dovevo fare. Svegliatevi ! (Svelta) ! Andate a pigliare la roba, che
allo scorpione qua, ci penso io... (Mentre le due donne s'avviano per gli
usci opposti, una furiosa scampanellata alla porta)
Gna Momma
Madre di Dio ! E chi sarà ?
Donna Beatrice
Forse è il delegato che ci viene a
dire...
Gna Momma
Vergine Maria, muoio !
Donna Beatrice
Che mi volete fare perdere i lumi ?
Che avete da spaventarvi voi ? Chi vi c'immischia ? Che c'avete da spartire voi
?
Gna Momma
Ma per voscenza, signorina ! Che mi
spavento per me ?
Donna Beatrice
Non ve ne incaricate di me. Andate ad
aprire. Se è il delegato lo fate entrare qua e ci dite che abbia pazienza un
momento. Non mi posso presentare così !
(Via per l'uscio di destra, La gna
Momma va ad aprire per la comune. Poco dopo si sentono grida dall'interno, e
quindi entrano la Si-Donna Assunta Labella seguita da Don Fifì che tiene per le
braccia la gna Momma e la scrolla furiosamente. Madre e figlio sono ansanti,
anch'essi sconvolti)
Scena II
La Si-Donna Assunta Labella. don Fifì, la gna
Momma poi donna Beatrice
Donna Assunta
(Correndo con le mani per aria, prima
verso l'uscio a destra, poi verso l'uscio a sinistra e gridando) Beatrice ! Beatrice ! Dov'è ?
Beatrice ! Beatrice ! (entra per l'uscio a sinistra sempre gridando)
Gna Momma
(difendendosi da don Fifì che la
investe)
Come se la prende con me,signorino ?
Don Fifì
(investendola) Con voi me la piglio,gnorsì ! con voi
vecchia stolida ! L'obbligo vostro era di avvertire
me !
Donna Assunta
(rientrando dall'uscio a sinistra) Dov'è mia figlia ? Ditemi dov'è !
Beatrice ! Beatrice !
Donna Beatrice
(accorrendo alle grida dall'uscio a
destra e buttandosi tra le braccia della madre)
Mammà ! Mammà ! Ah, mammina mia ! (scoppia in singhiozzi)
Donna Assunta
Figlia mia! Figlia! Che facesti? che
facesti? Ti rovinasti, figlia !
Gna Momma
(c.s.) Ma che venivo a fare, signorino, se
volle fare tutto per forza della sua testa, senza sentire nessuno !
Don Fifì
E voi venivate da me !
Gna Momma
Non volle, non volle ! Ce lo dissi
tante volte, povera me ! - E' vero signorina ? Ce lo dissi a voscenza !
"Si rivolgesse a suo fratello ch'è omo! Parlasse prima a sua madre che ci
può dare buoni consigli !"
Donna Assunta
Ah come, niente nemmeno a me mi dovevi
dire , figlia sconsigliata ?
Don Fifì
(Afferrando il braccio alla sorella
strappandola dalla madre)
Vorrei sapere che piangi ora ! Lo sai che hai messo tutto il paese sottosopra ?
Donna Assunta
L'arrestarono, figlia, l'arrestarono !
Gna Momma
Il signorino ? Madre di Dio !
Donna Assunta
Pure lei !
Gna Momma
Pure lei ?
Donna Beatrice
Tutti e due ? C'ho piacere ! Questo è
quello che volevo !
Donna Assunta
Ma che dici, figlia !
Don Fifì
La vergogna ? lo scandalo ?
Donna Beatrice
Si, si, lo scandalo ! e la vergogna
sopra di lui !
Don Fifì
E sopra di te, animalaccia ! Che ti
figuri che c'hai guadagnato con sta pazzia che facesti ?
Donna Beatrice
Ah ! che posso rifiatare, se Dio vuole
! E che c' ho dato la lezione che si meritava ! Sono libera ! sono
libera !
Don Fifì
Libera ? Pazza ! Che libera ? Che te
ne vieni a casa da me ora, senza potere più uscire il naso fuori dalla porta,
con tutto l'occhi sopra di te, senza che ti vediamo muovere un dito ! Senza più
stato, né zitella né vedova né maritata !
Donna Beatrice
Non me ne importa niente, basta che
non vedo più lui. Mi stavo preparando le mie robe per andarmene ! E' da iersera
che mi preparo !
Don Fifì
E ieri io ero qua ! (Alla madre)
La vidi, ieri, e mi parve che qualche cosa stava concertando !- Dimmi una cosa.
fu la disonesta che ti trovai qua ?
Gna Momma
Questa, questa disonesta, si signorino
! Che ce lo gridai ‘ n faccia io, se c'era
coscienza a rovinare così una famiglia !
Donna Assunta
Ma chi è ? chi è ? Chi fu ?
Gna Momma
Donna Rocca la saracena, signora !
Donna Assunta
Ah - Oh Dio ! Con quella, figlia, ti
mettesti ?
Don Fifì
Ce la trovai qua, ci dico, tutte e due
a pane e cacio !
Donna Assunta
Fu lei allora, fu lei che te lo mise
in testa ?
Donna Beatrice
Non me lo mise in testa nessuno ! me
lo misi in testa io ! per farla finita una volta e per sempre !
Donna Assunta
Ma come tu, Fifì, non t'immaginasti ?
Don Fifì
Mi potevo immaginare questo ?
D'arrivare fino a sto punto ? E ebbe il coraggio di chiamare qua Don Nociu e di
mandarlo a Palermo !
Gna Momma
E figurarsi ora che arriva sto
galantuomo !
Donna Assunta
E trova sua moglie arrestata !
Don Fifì
Quando ce la voleva portare qua ! Ce
lo disse davanti a me !
Gna Momma
Ma ce la portò, signorino ! ce la
portò dopo che voscenza se ne andò.
Don Fifì
Qua ?
Gna Momma
Si ! Mentre c'era il delegato.
Donna Assunta
Il delegato ?
Don Fifì
Che delegato ?
Donna Beatrice
Brava, gna Momma, seguitate, seguitate
a fare la spia voi !
Gna Momma
Oh signora ! Ma sta vedendo che
accusano me ? e hanno ragione ! perché
quando ci andai a chiamare il delegato io dovevo correre dal signorino ad
avvertirlo, e non lo feci, per obbedire a voscenza !
Don Fifì
Ma da quale delegato andaste ? Da
Spanò ? certo!
Gna Momma
Sissignore !
Don Fifì
E figurarsi ! sto gran cornuto ! Non
ci parse vero !
Donna Assunta
Ma come ? Creatura di tuo padre, e
fece questo ? E non ti sconsigliò ?
Don Fifì
Quant'è buona vossìa mammà ! Ce
l'aveva a sconsigliare ? Non ci parse vero ci dico ! potere mettere le mani
addosso a uno, quando ci tocca fare tanto di cappello a tutti gli schifosi che
ci fanno le corna con sua moglie !
Donna Assunta
Ma quando mai 'ste porcherie, le
femmine della nostra casa ! Oh, figlia mia, che fa questo una signora ?
Mettersi così, in bocca di tutto il paese ? E da chi pigliasti, figlia ? Sempre
ritirate, noialtre, tant'anni !
Gna Momma
Nominata per davvero, voscenza,
tant'anni ! la sua prudenza ! Sempre con le labbra cucite !
Donna Assunta
Eppure ne vidi, gna Momma !
Gna Momma
Son cambiate l'epoche, signora !
Donna Assunta
E non avevi a pensare a me, figlia ?
Sono vecchia, e che posso reggere a 'sti colpi io ? Domani io muoio...- già mi
sento mezza morta...
Don Fifì
Vossìa si deve stare quieta, mammà, e
non se la deve pigliare ! Lei si volle gettare in mezzo ai piedi delle bestie,
e ci resta !
Donna Assunta
E che non è figlia mia, Fifì ? e che
non è tua sorella ?
Don Fifì
Ci pensa ora ch'è mia sorella ? Aveva
suo fratello qua, ieri ! Che ci abbiamo a fare ora io e vossìa ? Solo
portarcela a casa, perché certo qua ora, con suo marito, non può più stare.
Donna Beatrice
E chi ci vuole stare ? Tu magari eri
contento che Don Nociu mi portava sua Moglie qua ! tutte e due -io e
Lei - qua, sotto le stesso tetto !
Don Fifì
Pezzo di bestia ! Quello fece di tutto
per impedirti di fare sta follia ! E ti voleva portare sua moglie qua per
questo ! Ma ora, ora ti voglio ! ora che torna e ti trova tutto sto ballo di
vergini !
Gna Momma
Questo è lo spavento, signorina ! Ci
pensi, voscenza ! E ce lo dissi io alla signora ! ce lo ricordai davanti alla
disonesta !
Don Fifì
Farà cose da pazzi ! Cose che non lo
potranno tenere cento diavoli ! E ha ragione ! ha ragione !
Donna Assunta
Vedi mai quale laccio ti mettesti
figlia mia ? (Si sente suonare forte alla porta)
Gna Momma
Oh mamma mia ! lui è ! E come si fa ?
come si fa ?
Don Fifì
Può essere, si : la corsa di Palermo
arriva ora...
Gna Momma
Oh, signorino, io mi spavento a andare
ad aprire !
Donna Assunta
Vieni, andiamocene, andiamocene
noialtre, Beatrice !
Donna Beatrice
Non mi spavento di niente io, mammà !
Don Fifì
Andate ad aprire, gna Momma ! Ci sono
qua io !
Beatrice
Ma che vi spaventate ? Se sua moglie
fu arrestata, se l'ha a pigliare con lei e non con me ! Andate ad aprire che ci
parlo io con sto galantuomo !
Don Fifì
Tu te ne vai di là con mammà, e la
finisci con 'ste arie d' Orlando, che a casa poi ci penso io, a fartele passare
!
Donna Beatrice
Chi ? Vedi che io me ne posso stare
sola con la mia dote e col mantenimento che lui mi deve passare !
Don Fifì
Pure questo sai ?
Donna Beatrice
Tutto so ! E 'ste storie le dobbiamo
finire ! (Nuova scampanellata alla porta)
Don Fifì
Va, vattene, che poi ne parliamo !
Andate ad aprire, che vengo pure io.
Donna Assunta
Vieni, figlia, vieni... (Via per
l'uscio di destra con Beatrice)
Scena III
Il delegato Spanò, don Fifì. la gna Momma;
poi Donna Beatrice e Donna Assunta
Don Fifì
(rimasto davanti la porta di fondo) - Ah, è lei, Delegato !
Spanò
(entrando) A servirla, si-don Fifì !
Don Fifì
Ah si, un bel servizio, un bel
servizio ha reso lei alla famiglia, ci assicuro ! E abbiamo motivo di
ringraziarla e di restarcene grati !
Spanò
Lei mi ferisce, si-don Fifì !
Don Fifì
Ma come, scusasse, questo è il modo di
procedere verso una famiglia, da cui lei, santo Dio, ha ricevuto tanto bene ?
Spanò
Ma perciò ci dico che lei mi ferisce -
mi ferisce nel miontimento più sacro ! Io un pubblico funzionario sono, si-don
Fifì !
Don Fifì
Grazie tante.Lo sappiamo ! Ma io sto
dicendo all'amico ! Come ? Lei viene qua...
Spanò
Chiamato dalla signora !
Don Fifì
Va bene - e si riceve una denuncia ?
Spanò
Ma aspettasse ! io prima ho fatto di
tutto e la Signora - dov'è ? dov'è - lo
può dire... ho fatto di tutto, don Fifì, per persuadere la signora...
Don Fifì
E non aveva a venire da me, lei ?
Spanò
Con la denunzia già sporta ?
Don Fifì
Ma per farcela ritirare !
Spanò
Lei non conosce sua sorella, allora ci
so dire ! M'ha minacciato di portarcela lei direttamente al signor commissario,
dichiarandoci che io - ah, eccola qua ! Eccola qua ! (Entrano donna Beatrice
e donna Assunta dall'uscio a destra- (Spanò) accorrendo a baciar la mano alla
si-donna Assunta)- Signora mia bella - no... ci voglio baciare la mano...-
e lei, signora Beatrice, ma ci dicesse qua a suo fratello...
Donna Assunta
Mi pare inutile signor Delegato;
inutile, caro Fifì, fare 'ste rimostranze, ora...
Donna Beatrice
Del resto il delegato ha ragione: fui
io, fui io, sissignore, che lo minacciai di andare dal commissario ad accusarlo
che non mi voleva fare giustizia; che se la denunzia non se la pigliava lui,
sarei andata a consegnarla io stessa al commissariato.
Spanò
La sta sentendo ? Ma se torto ho io,
don Fifì, si-donna Assunta che io...
privo di dio, adoro come una madre ! - vede ? lei mi fa piangere, si-don
Fifì ! - Se torto io ho, è per eccesso d'amicizia, perché la nostra posizione,
a tenere quest'ufficio qua, nel paese nativo, è la cosa più infame che si
potesse immaginare ! - Ma scusi, mi potevo trovare io di faccia a faccia e
mettere le mani addosso, io, al cavalier Fiorìca, a don Agatino Fiorìca, io ? E
allora che ho fatto ? Per eccesso d'amicizia la più grande delle sciocchezze !
Ecco, ecco, di questo, di questo piuttosto lei, si-don Fifì, mi dovrebbe
rimproverare !
Don Fifì
Ma insomma che fece ? ch'è successo ?
si può sapere ?
Spanò
Successe, che non potendo fare io sto
servizio, ci ho mandato un altro, il mio collega Logatto, forestiere, di
Calabria ! Che mai l'avessi fatto ! Ignorante ! testa di calabrese ! Fece una
frittata di cent'ova !
Don Fifì
Arrestò tutti e due, Agatino e lei !
Donna Beatrice
Ma fece il suo dovere, mi pare ! Fece
quello che doveva fare !
Donna Assunta
Zitta tu figlia ! Non sai quello che
dici !
Don Fifì
Che forse li trovarono insieme ?
Dicesse insomma come fu !
Spanò
Ecco... insieme e non insieme... ma la
flagranza non c'è - e questa è una cosa grande !- Anzi io credo che
allo stato degli atti si può dimostrare
che non c'è niente di niente - niente - assoluto !
Don Fifì
A allora ? Perché l'arrestarono allora
?
Spanò
Ma perché non c'ero io ! Ecco il mio
rimorso ! Ma deve uscire ! Stasera stessa deve uscire, ce lo prometto e ce lo
giuro, se no, non mi chiamo più Spanò !
Don Fifì
Se non mi vuole dire come fu !
Spanò
Ah, ecco - Fu così. Logatto, mediante
la chiave data dalla signora, s'appostò, è vero ? nel camerino del banco .
Quando le guardie bussarono alla porta dall'altra parte, delle due camere di
Don Nociu Pàmpina, e intimarono d'aprire in nome della legge - il cavaliere -
come lei scese ad aprire - che fece ? naturalmente fece per rientrare nel
banco...
Donna Beatrice
Ah!ecco ! Lo vedi ? Perciò era là
dentro ? E avevano aperto la porta di mezzo !
Spanò
Sissignora.
Donna Beatrice
E come l'avevano aperta se don Nociu
l'aveva chiusa e mi aveva portato le chiavi qua ? Ecco la prova ! la prova ch'è
vero !
Spanò
Nossignora ! Non è prova, signora !
Donna Beatrice
Come non è prova ?
Spanò
Lucchetti inglesi, signora ! Hanno
tutti due chiavi.
Donna Beatrice
Due chiavi, lo sappiamo ! Una don
Nociu e una mio marito !
Spanò
Nossignora. Risulta dal verbale. Il
cavaliere ha dichiarato che - arrivato dal viaggio- non potendosi figurare di
non trovare al suo posto don Nociu - vedendosi tutto sporco dal viaggio, il
galantuomo - e avendo fretta di vedere la sua corrispondenza arrivata durante
la sua assenza - sono parole del verbale - bussò, dice, alla porta di mezzo per
domandargli alla moglie di Pàmpina il mezzo di lavarsi almeno le mani.
Donna Beatrice
(con stridula risata) Ah già ! già ! le mani ! Per lavarsi
le mani, mi figuro !
Spanò
Le mani, il galantuomo ! dovendo
aprire la corrispondenza...
Don Fifì
Non ci dia conto ! Seguitasse !
Spanò
E allora lei, la moglie di Pàmpina,
dice, ci fece passare l'altra chiave
- ecco ! l'altra chiave che aveva lei - di sotto la porta !
Donna Beatrice
Ma guardate che bella combinazione !
Spanò
Come di fatto s'è constatato – signora
- che veramente la chiave ci può passare. Il cavaliera, difatto, era
in maniche di camicia - decentissimo !
Donna Beatrice
E lei ? com'era lei ? com'era ?
com'era ?
Spanò
Era... ecco...era...
Spanò
Lo dicesse ! Tanto, risulta dal
verbale !
Spanò
E allora ci so dire, che neanche era
in camicia !
Donna Beatrice
Nuda ? era nuda ?
Spanò
No- che dice, signora ? Più che in
camicia ! Sottogonna e camicia- come vanno le donne per casa- le donne di basso
ceto, s'intende - in questa stagione, con questa calura che io - privo di Dio,
colo tutto...- Più che camicia... Un poco scollata, la camicia; braccia di
fuori... camicia da donna, si sa !
Donna Beatrice
Eh già - basta che non li trovarono
nudi tutti e due !
Donna Assunta
Beatrice ! Ma come parli così, figlia
? Non ti conosco più !
Don Fifì
Vergogna ! Vergogna ! Davanti a un
uomo !
Donna Assunta
Son cose da dire, queste ?
Donna Beatrice
Nascondiamo ! nascondiamo ! già !
ripariamo ! vestiamole 'ste vergo-gne ! Almeno con camicia e sottogonna ! che
non si scandalizzasse nessuno ! Le braccia di fuori, il petto di fuori, non fa
niente ! Con sta calura ! La vergogna è dirle, ste cose ! Farle è niente !
Donna Assunta
Ma che stai uscendo di testa, figlia ?
Don Fifì
Non capisco, signor delegato, perché
l'arrestarono a tutti e due allora ? Se il verbale è negativo !
Spanò
Ma non ce lo dissi ? Quanto alla donna
l'arrestarono... per la... scollatura eccessiva...- che ci parse eccessiva al
delegato, ma si può scusare benissimo - E il cavaliere l'arrestarono perché -
lei s'immagina, come si vide mettere le mani addosso, diventò un diavolo, una
furia scatenata ! - Ci fossi stato io avrei compatito, anche se mi
schiaffeggia, mi sarei preso gli schiaffi, per amicizia... La testazza di
calabrese invece s'incornò che ci deve fare il processo per ingiurie e vie di
fatto- e lo volle arrestare. - Ma esce, don Fifì - farò le umane e le divine
cose - stasera stessa esce, e Logatto si deve stare quieto.
Don Fifì
Se non risulta niente !
Spanò
Niente ! Perquisito tutto, anche la
borsa da viaggio e la giacchetta che il cavaliere s'era levato...
Beatrice
Ah, pure la giacchetta ? pure la borsa
da viaggio ? E mi dicesse una cosa; non ci trovarono per caso un certo collier
con i pendenti, che lui ci aveva promesso di portarci da Palermo ?
Don Fifì
Ah,era questo,il collier con i
pendenti che ti doveva comprare don Nociu ?
Donna Beatrice
Questo, questo...(A Spanò) Non
se lo trovarono ? Mi dicesse la verità ?
Spanò
Ma chi lo disse a lei di sto collier ?
Donna Rocca la Saracena ?
Donna Beatrice
Si, lei ! lei !
Spanò
E pure a me lo disse ! Fu che la
moglie di don Nociu, litigandosi con le vicine che la buffuniavano per tutti
gli anelli che tiene alle mani - si vantò che una mattina di queste aveva a
comparire, per fare rabbia a tutti, con un grande collier coi pendenti al
collo. - Questo è tutto il discorso ! - Lo sa piuttosto, signora, che si trovò
nella borsa da viaggio del cavaliere ? Un libricino da messa, tanto, piccolo,
piccolo, un amore - con la legatura d'avorio e le pagine tutte dorate...
Donna Assunta
Lo vedi, figlia ? Per te !
Spanò
E una scatola di mandorle glassate...
Donna Assunta
Quelle che piacciono a te !
Gna Momma
Che non lo dissi io che l'ha trattata
sempre come una reginetta !
Don Fifì
Pezzo d'ingrata ! (Donna Beatrice
si rovescia piangente sul seno della madre)
Spanò
(soddisfatto approva ammiccando
l'intenerimento di donna Beatrice, e poi dice a don Fifì)- Ma sarebbe prudente però, don Fifì -
se, come spero riesco a fare uscire il cavaliere stasera stessa - che la
signora non si facesse trovare qua...
Donna Assunta
Ah certo... certo...
Don Fifì
Ora la portiamo a casa con noi...
Spanò
Almeno qualche giorno... Bisogna
compatire... Ha un diavolo per capello, il galantuomo ! e minaccia di fare cose
dell'altro mondo !
Don Fifì
Ha ragione, ha ragione ! Io non so
quello che farei !
Spanò
Ma ci passa ! Dopo un giorno ci passa
! Cose che si dicono. Tra pochi giorni tutto tornerà tranquillo, queto... -
Privo di Dio, che bella, signora, la santa pace domestica... (Si sente
suonare il campanello, forte)
Gna Momma
(con spavento) E questo don Nociu è !
Don Fifì
E chi ci pensava più ?
Spanò
Già - Era partito - E ora ?
Donna Assunta
Come si deve fare ? come si deve fare
per sto poveretto ?
Gna Momma
Ma chi lo sa quello che farà lui, deve
dire, signora !
Spanò
Forse è meglio non riceverlo qua !
Don Fifì
No, è meglio riceverlo, anzi, e
cercare di fargli sentire la ragione tra me e lei.
Spanò
Già, già - ma vedesse che farà certo
una gran batteria !
Don Fifì
E ce la facesse fare ! Basta che
poi...
Gna Momma
Maria che tremore ho per tutte le carni...
Donna Beatrice
Che me ne devo andare io con mammà ?
Don Fifì
Mi pare !
Donna Assunta
Andiamo, andiamo, figlia, lasciamoli
soli tra uomini... (Via con Beatrice per l'uscio a destra)
Don Fifì
(a la gna Momma che s'avvia con le
altre donne)
Dove andate voi ? Senza storie, andate ad aprire !
Spanò
Non abbiate paura, ci sono qua io ! (La
gna Momma, via, tremando per l'uscio in fondo.)
Scena IV
Don Nociu Pàmpina e detti, tranne Donna
Beatrice e donna Assunta.
Gna Momma
(rientra subito,rinculando) Maria Santissima! Un morto è ! Entrò
e si mise a sedere !
Don Fifì e Spanò
(accorrendo) Che fu ? che fu ?
(Entra nel frattempo Don Nociu,
cadaverico, con l'abito e anche la faccia imbrattati di terra, la fronte
ferita; il colletto sbottonato, la cravatta sciolta, gli occhiali di tartaruga
in mano. Subito Don Fifì e il delegato Spanò gli si fanno attorno, premurosi e
costernati, e gli scuotono con le mani la polvere dal vestito)
Don Fifì
Ma come ? che è stato, don Nociu ?
Spanò
Cadeste ? cadeste ?
Don Nociu
(piano, lugubre) - Un piccolo sturbo... Mi si ruppero
gli occhiali...
Don Fifì
(correndo per una seggiola mentre il
delegato ne prende un'altra e un'altra la gna Momma) Sedetevi, sedetevi...
Spanò
Qua, sedetevi !
Don Nociu
Non seggo. Grazie.
Don Fifì
Sedetevi qua. Perché no ?
Don Nociu
(guardandolo fermo) Perché no ?
Spanò
Ma se non vi reggete dritto !
Don Nociu
Non dubitasse... Ora... Ora ripiglio
gli spiriti... - Ma tanto, me ne devo andare subito. - La signora ?
Spanò
La signora è di là, don Nociu e...
Don Fifì
Capirete che in sto momento non può
parlare con voi...
Don Nociu
E di che deve parlare ? Non c'è
bisogno che parla più - dopo il fatto.
Don Fifì
Ma il fatto, caro don Nociu, non è
come forse voi credete !
Spanò
Negativo, negativo - verbale
assolutamente negativo !
Don Fifì
Lo sentite ? Ve lo dice il delegato ?
V'assicuro che non avete proprio ragione di stare così !
Don Nociu
Lo dice anche lei ?
Spanò
Ma no - gli atti ! gli atti lo dicono
! il verbale, don Nociu
Don Nociu
E quando lo dice il verbale !
Don Fifì
Ma certo ! Come no,scusate ! Se un
fatto risulta assolutamente infondato !
Spanò
Per con-sta-ta-zio-ne legale !
Fifì
Dovete ammetterlo !
Nociu
Non ho difficoltà. Ci devo consegnare
alcuni oggetti alla signora.
Don Fifì
Ah, quelli che ritiraste da Palermo ?
Li potete consegnare a me se volete.
Don Nociu
Non ho difficoltà. - Mi pare più
giusto però, una volta che c'è il signor delegato, che ce li consegnassi a lui.
Don Fifì
Ma si, a lui o a me... (Al
delegato) Son certi oggetti che Don Nociu andò a ritirare a Palermo...
Spanò
Va bene, va bene...
Don Fifì
(a don Nociu) Ma li potete lasciare pure lì... (indica
con sdegno il tavolino)
Don Nociu
E poi lei da tanto peso alle formalità
d'un verbale ?
Don Fifì
Che c'entra ? che dite ? ? Nel verbale
c'è la constatazione d'un fatto, come vi ha detto il delegato !
Spanò
Precisamente ! Legale !
Don Nociu
E va bene ! E questa dev'essere pure
la constatazione legale di un altro fatto: - che io ci consegno qua al
delegato, questi oggetti, perché io fui mandato dalla signora...
Spanò
Lo so, lo so, don Nociu !
Don Nociu
Lo sa ? - Allontanato con
quest'incarico. - E lei deve constatare il fatto che io - da umile servitore -
sono andato e sono tornato, disimpegnando l'incarico e consegnando qua, come
consegno a lei, questi oggetti (trae di tasca i due astucci) -Uno - e
due - Non voglio altro.
Spanò
E che fate ora ?
Don Nociu
Niente. Me ne vado.
Don Fifì
Come ? così ve ne andate ?
Don Nociu
Volevo parlare con la signora. Non si
può. Non ho più che fare qua e me ne vado.
Don Fifì
Ma che ci avete da dire voi, scusate,
alla signora ?
Gna Momma
(di dietro, fa più volte con una mano
sotto il mento il segno di no, di no a don Fifì)
Don Nociu
(voltandosi, scoprendola in quel gesto
e rifacendoglielo)
Che avete il singhiozzo voi, gna Momma ? non potete fiatare ? Per vostra norma
io guardo in terra e conto le stelle, pure senza occhiali ! - (Accostandosi
a don Fifì) Che forse lei si spaventa di farmi parlare con sua sorella ?
Don Fifì
Mi spavento ? E di che m'ho a
spaventare ? E che mia sorella, in sto momento non può, perché tanto io, quanto
il delegato qua, e quanto mia madre che si trova di là con lei, ci abbiamo
dimostrato e fatto toccare con mano la follia che fece; e vi so dire, don
Nociu, che n'è pentitissima, pentitissima !
Spanò
Altro che ! Piange !
Don Nociu
Piange ?
Don Fifì
Piange, piange perché qua il delegato
vi può dire che io ci ho messo la testa a posto !
Spanò
Terribile !
Don Fifì
V'assicuro, don Nociu, che vi non ci
potreste dire niente di più di quello che ci ho detto io !
Don Nociu
E che si figura che io c'abbia a dire
a una signora ? Sua sorella non ha fatto altro che pigliare il mio nome -il mio
pupo- si ricorda che io ieri ci parlai
dei pupi ? - il mio pupo, lo gettò in terra e -sopra- una calcagnata ! (commosso
fino alle lagrime si prova ad alzarsi in piedi) Ma perché ? perché pure
lei, la signora, (quasi piange e stenta a parlare) si credette
calpestata.- Le nostre posizioni -in fondo- sono uguali; io di qua - lei di
là.- Che c'è da dire ? Una sola domanda ci volevo rivolgere - e non a lei, alla
sua coscienza !
Don Fifì
E che domanda ?
Don Nociu
Che domanda ! Se ci dico alla sua
coscienza, lo posso dire a lei ? (Con scatto improvviso, aprendosi la
redingote e presentandosi al delegato) - Signor delegato, mi cerchi...
Don Fifì
(tirandolo indietro) Ma no ! ma che c'entra !
Spanò
Voi siete un galantuomo, don Nociu !
Don Nociu
No, no, mi cerchi, mi cerchi ! E poi
non c'è lei qua, don Fifì non c'è lei, Delegato ? E mi piace, anzi, mi piace
che c'è lei qua presente che vede il cuore... il cuore d'un uomo che piange per
davvero e che fa sangue... perché a me m'hanno assassinato... assassinato...(scoppia
in improvvisi e irrefrenabili singhiozzi)
Don Fifì e Spanò
Ma no ! Ma no ! ma che dite ! ma se
non c'è ragione, assicuratevi, Don Nociu !
Don Nociu
Non ho che assicurarmi ! – ‘sta
domanda sola, alla signora - in presenza vostra - me la volete lasciar fare ?
Don Fifì
Ma si ! Ma si ! Ecco che ve la chiamo,
don Nociu ! (Chiamando all'uscio a destra, senza uscire dalla scena) -
Beatrice ! Mammà ! venite qua ! Qua, Beatrice !
Scena V
Donna Beatrice, donna Assunta e Detti poi,
infine,
Vicini e Vicine di casa Fiorìca
Don Fifì
(a Beatrice che entra con la madre) Vedi che don Nociu qua ti deve
rivolgere non so che domanda.
Donna Assunta
(pietosamente) Oh poveretto, che faccia avete ?
Siete ferito ?
Don Nociu
E' niente, signora... Il più è per gli
occhiali che mi si ruppero- Ci vedo e non ci vedo...- Ma tanto, non ho più che
vedere...- (A Beatrice) sta domanda sola, ecco, a lei signora Beatrice :
-Crede lei-(lasciamo andare il fatto, quello ch'è successo stamattina -
lasciamo andare tutto) - crede lei, in coscienza, che aveva ragione di fare
questo, nonostante che io ieri
presente suo fratello don Fifì...
Donna Assunta
(cercando d'interrompere) Ma sappiamo tutto, don Nociu !
Don Fifì
Che anche ci portaste vostra moglie
qua !
Don Nociu
Permettessero - lasciassero dire a lei
! Perché può darsi che la signora, nonostante
tutto, avesse voluto colpire anche me, credendo d'avere tutta la ragione
di farlo. E' questo, signora ? Rispondesse in coscienza !
Donna Beatrice
(Esitante) No... io... io... a voi...
Spanò
Ma se non ci pensò a voi don Nociu !
Scusate, tant'è vero che vi volle allontanare. V'ha mandato a Palermo, dunque ?
Donna Beatrice
Ecco... già... come dice il
delegato...
Don Nociu
Ah, nossignora ! Che lei non avesse
pensato a me non è possibile ! Per due ore io qua ieri non feci altro che
mettermi davanti a lei, aprendoci l'occhi...
Donna Beatrice
E per questo appunto vi volli mandare
a Palermo ! Per avere mano libera qua sopra vostra moglie e mio marito !
Don Nociu
Senza pensare a me ?
Donna Beatrice
Gnornò. Vi dico che a voi non ci
pensai.
Don Nociu
E che ero io ? Niente ? Pelle
d'affilare ? (Quella pelle dove i barbieri affilano il rasoio n.d.t.)
Lei mi gettava a terra; mi pigliava così... come una cosa qualunque... - mi
metteva di lato...- m'apparecchiava intanto sto bel boccone prelibato qua - per
farmelo trovare caldo caldo poi al mio ritorno ? Dopo che io, ieri - due ore -
qua c'è don Fifì - a mettere le mani avanti ! ma io voglio ammettere tutto, signora, voglio entrare nella sua
coscienza, fino in fondo, e ammettere anche che lei non si fosse fatto scrupolo di colpire anche me perché -
secondo lei - io sapevo tutto il ripieno dell' impanata (Modo di dire
tipico. Figurato. Conoscere quale ingrediente sia nascosto dall'impanatura.
n.d.t.) - e mi stavo zitto. - E' que-
sto ? mi dicesse ! E' questo ?
Donna Beatrice
Eh... una volta che lo dite voi
stesso...gnorsì, è questo...
Don Nociu
E dunque, a uno che – mettiamo - è
guercio, lei che fa ? ci appende un cartellino alle spalle : -"popolo ! E'
guercio" ? -
Donna Beatrice
No... Che c'entra ?
Don Nociu
Sissignora. lasciamo il guercio che se
ne possono accorgere tutti senza bisogno del cartellino. -Lei mi deve provare
che uno, uno solo, signora, in
tutto il paese avesse potuto sospettare di me quello che lei ha creduto- che
uno solo mi potesse venire a dire in faccia: - Nociu, tu sei becco e lo sai !
Fifì
Ma no ! Ma a chi ? ma nessuno
Spanò
Ma a chi poteva venire in testa
Donna Assunta
Ma che dite, don Nociu
Gnà
Momma
|(c.s.) Ma vero a nessuno,
Signore, in coscienza !
Don Nociu
(dominando le esclamazioni) Ma la signora potrebbe dire: - Se non
lo sapevano gli altri, era noto a voi e tanto basta ! E' vero ? è vero ? Non lo
negasse ! Io ho bisogno della sua coscienza, signora, e non del verbale ! E'
vero ?
Donna Beatrice
E' vero, sì !
Don Nociu
Ah, signora ! - Io ora non ci parlo
per me - parlo in generale ! E che può sapere lei, signora, perché uno tante
volte ruba, perché uno tante volte ammazza, perché uno tante volte -mettiamo-
laido, vecchio, scarso - per l'amore d'una donna che ci tiene il cuore stretto
come una tenaglia, ma che intanto non ci fa dire ahi, che subito glielo spegne sopra la bocca con un bacio,
per cui lui, sto povero vecchio, si squaglia e s'ubriaca - ma che può sapere
lei, signora, con quale doglia in corpo, con quale supplizio sto vecchio si può
sottomettere fino al punto di spartirsi l'amore di sta femmina con un altro,
ricco, galantuomo - se poi massimamente sta femmina ci da la soddisfazione che
il padrone è lui e che le cose sono fatte in modo che nessuno può sapere
niente? - Parlo in generale ! Non parlo per me ! - E' come una piaga, questa,
signora - una piaga vergognosa nascosta - e lei che fa ? piglia sta piaga e la
scopre pubblicamente ? Lasciamo stare sto discorso e veniamo a noi ! Io,
signora, sapevo che lei aveva dei sospetti sopra di mia moglie e di suo marito.
-Gelosia !- e che c'è ? chi non l'ha quando si vuole bene ? - Compatisco pure i
delitti, signora mia, e si figuri se non dovevo compatire lei per la gelosia !-
E venni qua apposta, per farla parlare, sfogare. Aveva un sospetto ? Non ce lo
volevo levare, perché so che 'sti sospetti, più si vogliono levare e più si
confermano ! Se lei parlava seriamente con me, io me ne tornavo a casa e ci
dicevo a quella (mia moglie): -"Ammucchia 'ste robe e andiamocene !"-
Oggi, mi presentavo al cavaliere :-"Signor cavaliere, bacio le mani, non
posso più stare con lei !" -"perché" ? - "Ah perché non
posso più stare con lei : ho altri affari !" - Così si fa. - E perché si
figura che ci porti qua ieri mia moglie ? Ma per farla scattare, signora - per
farla esplodere
- Si mettevano le cose in chiaro, e non si scatenava tutta sta tempesta che lei
covava dentro ! Non ne volle sapere niente, lei, mi volle gettare a terra,
assassinare - e che ho a fare io ora ? me lo dicesse ! che ho a fare ? M'ho da
sopportare sta tagliatina di faccia ?me ne devo andare a comprare una bella
testiera con due pennacchi per fare la mia comparsa in mezzo al paese ? e tutti
i ragazzi che mi vadano cantando: - beee...
beee...- davanti e didietro, e io -
bello pacifico - andare ringraziando ?
Fifì
Ma perché ? dove ? che tagliatina di
faccia ? che testiera ? che ragazzi ? Se qua non c'è niente !
Spanò
Niente ! Assoluto
Don Nociu
Che lo dice il verbale - è vero ? Ma
chi vuole che ci crede a sto verbale , dopo tutto sto scandalo:
guardie, delegato, sorpresa in casa,
arresto ?
Spanò
Va bene ! Ma con risultato negativo !
E dunque ?
Don Nociu
Signor delegato, sono macchie d'olio
queste, che non si levano più ! - La gente dirà: "si tratta del cavaliere
! Accomodarono ogni cosa !" E come resto io ? - Lei, signora, si poteva
pigliare sto piacere se si credeva che suo marito s'era messo con una ragazza zitella (Schetta:
senza fidanzato n.d.t.) ma senza fratelli né padre ! Ci dava una lezione a
suo marito - non c'erano altri uomini per il mezzo -e tutto finiva così- Ma qua
c'era un uomo, signora ! Come non pensò a me lei ? Che sono niente, io ? - Lei
ha giocato: s'è passato sto piacere; ha
fatto ridere tutto un paese; domani fa pace con suo marito - e io ? per
voscenza è finito tutto ! - e io ? resto col verbale che non risulta niente ?
che la signora ha giocato ? e tutti me l'hanno a venire a dire in faccia, con
gli occhi appenati : "Niente don Nociu... giocò... la signora
giocò..." (staccando di netto) Signor delegato: mi toccasse il
polso. (gli porge il polso)
Spanò
(stordito) Come ? perché ?
Don Nociu
Mi toccasse il polso. - Dicesse se ci
sente un battito di più.- Io ci dico qua, con la massima calma- testimonio lei,
testimonii tutti - che stasera stissa, o domani, io a mia moglie, appena esce e
mi torna a casa - ci spacco la testa. (subito)
E non ammazzo lei sola, che forse farei un piacere qua alla signora ! Devo
ammazzare pure lui, il cavaliere - per forza ! per forza !
Don Fifì e Spanò
(Afferrandolo, mentre le tre donne
gridano e piangono)
Che è ? Voi siete pazzo ! Chi ammazzate ? A chi ammazzate ?
Don Nociu
A tutti e due! Per forza ! Non ne
posso fare a meno ! Non l'ho voluto io !
Don Fifì
Voi, non ammazzate nessuno, perché non
avete nessuna ragione, ma pure l'abbiate, ci siamo qua noialtri che ve
l'impediamo !
Spanò
Ci sono io !
Don Nociu
Signor delegato, me l'impedisce oggi,
me l'impedisce domani... Lo sa come si dice ? Meschino chi è morto nel cuore
d'un altro ! - Io sono calmo, signor delegato. Lei m'è testimonio che io non
volevo questo: feci tutti per non ci arrivare; ma ora ci sono; mi ci gettarono
in sto fosso ! Con la faccia tagliata, davanti al paese, se lo mettessero in
testa tutti - io non ci resto ! non ci posso restare !
Donna Beatrice
(sorgendo) Ma se ve lo dico io, se vi dico io
don Nociu, che non avete nessuna ragione ?
Don Nociu
Me lo dice lei ? ora, signora ? Lo
riconosce ora che non doveva mettere in
sti cimenti un pover'uomo ? Troppo tardi, signora ! troppo tardi !
Don Fifì
Ma scusate ! Se lo riconosce lei
stessa, che non c'è stato niente !
Don Nociu
Sto "niente" don Fifì, non
lo deve dire più !
Don Fifì
Ma se lo scandalo è stato per una
follia, don Nociu !
Spanò
Per una vera follia della signora !
Don Fifì
Non ce lo dice lei stessa ! E lo
confermiamo tutti ! Una follia !
Don Nociu
(colpito da una idea, raggiante)- Oh ch'è bello ! oh ch'è bello !
Sissignora, pacificamente ! Oh ch'è bel-
lo ! - Sissignora, si può aggiustare
tutto pacificamente ! Ah che respiro ! Mi metterei a ballare per il gran
peso che mi sono levato dal petto !...
Le mie mani possono restare pulite... e me le bacio ! me le bacio !
Lei, signora, si vada a vestire subito
subito...
Donna Beatrice
Io ? Perché ?
Don Nociu
Sentisse a me, s'andasse a vestire !
non perdiamo tempo ! (Guarda l'orologio) Ci arriva ! ci arriva !
Donna Beatrice
Ma perché ?
Don Fifì
Che dice ?
Spanò
Dove deve andare, la signora ?
Don Nociu
Voi, gnà Momma, e lei, signora
Assunta, ci andassero intanto a preparare un poco di biancheria, della
roba nella valigia ! Presto,
affrettiamoci ! Non c'è tempo da perdere !
Donna Beatrice
Ma che devo fare ? che devo partire
? dove devo andare ? Che v'è uscito il
cervello ?
Don Nociu
A me ? Nossignora ! A lei, che fece
sta follia ! Lo riconosce don Fifì, lo riconosce il delegato - lo riconosciamo
tutti - e dunque lei è folle e se ne va al manicomio !
| Don
Fifì
| Come ? Chi ?
| Donna
Assunta
(a una voce) |Mia figlia ? Che dite ?
| Donna
Beatrice
| Al manicomio ? Io al
manicomio ?
Don Nociu
Non c'è bisogno di manicomio. In una
casa di salute. Tre mesi, signora ! Villeggiatura !
Donna Beatrice
Ci dovete andare voi al manicomio !
voi ! Uscite fuori ! uscite fuori di qua ! subito fuori !
Nociu
Signora, dove mi manda ? Vedesse che è
nell'interesse suo !
Spanò
Ma vi pare che son proposte, queste,
da fare ?
Don Fifì
Ma dove siamo ?
Don Nociu
Pure lei, don Fifì ? Non capisce che
questo è l'unico rimedio ? Per lei stessa ! Per il cavaliere ! Per tut-
ti ! Non vede che ci ha messo una
maschera davanti al cavaliere ? e ci deve dare pure a lui sta soddisfazione
davanti a tutto il paese ! - Si dice- "E'
pazza !" - e non se ne parla più ! Si spiega tutto ! -"Pazza - "pazza che se la rinchiusero"
- e solo così non ho niente da fare; mi disarma ! dico: "E' pazza,
Mi posso rifare su una pazza !" - e basta ! Il cavaliere non
ha più di che mortificarsi ! - E lei si va a fare tre mesi di villeggiatura ! -
Sbrighiamoci, che perfetto è così ! E deve partire stasera stesso !
Don Fifì
Giusto è ! Giusto è ! (A Beatrice)
Lo senti ? Sarebbe per finta ?
Donna Beatrice
Chi ? Ma tu sei pazzo ! Io al
manicomio ? Ma lo sente che dicono, mammà ?
Donna Assunta
Figlia, sarebbe per un rimedio !
Spanò
Mi pare perfetto a me !
Donna Assunta
Che manicomio, figlia, no !
Don Fifì
In una casa di salute, privata, Te ne
vai là, per un paio di mesi...
Spanò
E pensasse, signora, che così il
cavaliere...
Don Nociu
Il cavaliere ? Ma a me prima di tutto
deve considerare !
Spanò
Gnorsì, pure a voi ! Se ci dico che mi
pare perfetto !
Donna Beatrice
Ma chi ? Io ? Io mi devo pigliare la
nomina di pazza davanti a tutto il paese ?
Don Nociu
E davanti al paese lei pubblicamente
non ha svergognato tre persone ? non ci mise il bollo a uno d'adultero, di
libertino, a un'altra di sgualdrina e a me di becco ? Ah, e lei lo vuole dire
solo che fece una pazzia ? Non basta, signora mia, dopo lo scandalo che ha
fatto ! - Lo deve dimostrare ! Deve essere pazza - pazza da chiudere !
Donna Beatrice
Pazzo da chiudere siete voi !
Don Nociu
Nossignora, lei - per il suo bene ! E
lo sappiamo tutti qua che è pazza - e lo deve sapere tutto il paese ! Stasera
stessa ! Si deve sapere che lei è partita, accompagnata da suo fratello, per
una casa di salute. Pazza da legare ! Che deve essere per sempre, signora ? Tre
mesi, ci dico ! Vah, che è una villeggiatura !
Donna Assunta
Beatrice, mi pare ch'è l'unica !
Spanò
Si lasciasse persuadere, signora !
Fifì
Vedi ? Te lo dice pure mammà...
Don Nociu
E non ci vuole niente, signora,
credesse, a fare la pazza ! Ce lo dico io come si fa! Basta che si metta a dire
la verità in faccia a tutti : Non ci crede nessuno, e tutti la pigliano per
pazza !
Donna Beatrice
(fremente, convulsa) -Ah, dunque voi sapete che ho ragione
! E che avevo ragione di fare questo !
Don Nociu
Nossignora, che ragione ! Deve voltare
pagina, ora ! E se volta pagina, ci legge: che non c'è più pazzo al mondo di
chi crede d'avere ragione ! - Se ne vada ! - Si può risolvere con una
villeggiatura, signora, e con l'inestimabile piacere di fare per tre mesi la
pazza per davvero - e ci pare una cosa da niente, que-
sta ? Fare pazzie ! Ma se potessi fare
pazzie io come pare a me ! Sferrare, signora, per davvero tutta la zona pazza,
incalcarmi in testa fino alle ciglia il berretto coi sonagli, e scendere in
piazza, in mezzo al paese, a gridare la verità in faccia a tutti ! La cassa
dell'uomo, signora, comporterebbe di campare, non cento, duecento anni ! Sono i
bocconi amari, i dolori che ci tocca d'ingoiare, che c'incancariano lo stomaco
! il non poter sfogare, il non potere aprire la valvola della pazzia ogni tanto
! Lei la può aprire, deve ringraziare Dio, signora ! E' la salute per altri
cent'anni ! Qua, cominciasse a gridare !
Donna Beatrice
Incomincio a gridare ?
Don Nociu
In faccia a suo fratello, Forza ! In
faccia al delegato ! In faccia a me ! Che da pazza solo, signora, si può
pigliare il piacere di gridarmi in faccia : beee
!
Donna Beatrice
E allora beee ! - gnorsì ! ve lo grido
: Beee ! Beee ! Beee !
Don Fifì
(Accorrendo a trattenerla) Beatrice !
Spanò
(c.s.) Signora !
Donna Assunta
(c.s.) Figlia mia, che fai ?
Donna Beatrice
(con gridi furibondi) No ! Sono pazza ? E ce lo devo
gridare : Beee ! Beee ! Beee !
Don Nociu
(mentre tutti si portano di là per
l'uscio a destra Donna Beatrice che seguita a gridare dall'interno come se
fosse impazzita davvero)
-E' pazza ! - Ecco, è la prova ! E' pazza ! - (A don Fifì) Vossìa può
andare a chiuderla ! (si sentono all'interno le grida di Donna Beatrice.
Momento di gran confusione. Don Fifì accorre per l'uscio a destra.)
Spanò
(rientrando in iscena di corsa) Un bicchiere d'acqua ! Un poco
d'aceto ! un poco d'aceto ! (a don Fifì) La sente come sta facendo ? Io
non so, don Fifì, se debbo permettere...
Don Fifì
Lasciasse andare, caro delegato. Mia sorella
ha capito tutto ! Fa così perché deve fare così (poi, a don Nociu) Vi
prometto, don Nociu, che stasera stessa l'accompagno a Palermo ! (via per
l'uscio a destra)(Si sentono furiose scampanellate alla porta.)
Gnà Momma
(accorrendo con le mani tra i capelli). Gesù e Maria ! Gesù e Maria ! (via
per l'uscio di fondo) (Poco dopo, entrano tre, quattro, cinque, sette
Vicini e Vicine di casa, con facce sbalordite.
Vicini e Vicine
Che è ? che è ? La signora ?... Oh Dio
!... Che è successo ?
Don Nociu
(ora all'uno ora all'altra) E' pazza ! Ci uscì...ci uscì il
cervello ! E' pazza ! suo fratello se la porta stase-
ra ! Dove ? Al manicomio !
Vicini
e Vicine
Signor Delegato, ma è vero ?
Spanò
Purtroppo ! Purtroppo !
Vicini e Vicine
Oh povera signora! Oh che fuoco grande
! Povera signora ! Ma, vero pazza ?
Don Nociu
Tunna ! Netta ! Di Catina ! Che non
basta quello che fece oggi ? Qua c'è il delegato ! Pazza Netta ! Se la
portano... Ecco qua suo fratello ! Se la porta a Palermo !
Vicini e Vicine
E' vero ? Che disgrazia ! E' vero ? Oh
povera signora !
Don Nociu
(a parte) Lo vede, signor Delegato, che ci
tocca fare a un povero marito, a una povera moglie ? - Non si mariti, sa !
Spanò
Come ? Se io ho moglie !
Don Nociu
Ah, dico se ci muore questa... Non ne
pigli un'altra, per l'amore di Dio !
Tela
Revisione
critica terminata nell'ottobre 1989.
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